SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA

Arnaldo Fusinato. Se non fosse uno dei poeti e patrioti più famosi del Risorgimento (almeno per i più vecchi che lo hanno studiato a scuola prima che introducessero i nuovi programmi di studio) potrebbe essere uno dei fini pensatori di internet tanto “Le ultime ore di Venezia” calcano bene la situazione italiana attuale. Siamo usciti da un governo retto dal premier più inquisito (e condannato) della storia della Repubblica Italiana, una persona che per inchieste e vicende giudiziarie è riuscito a fare sembrare i democristiani degli anni ’70 (per intenderci, quelli dello scandalo delle tangenti per l’ acquisto dei Lockheed Hercules C130) come dei bimbi discoli che rubavano la frutta nel campo del contadino; senza dimenticare che gli Hercules C130, aerei da trasporto, sono serviti comunque all’Esercito italiano e a tante missioni umanitarie, gli F35 che il suo governo ha deliberato l’ acquisto sono un aereo che, allo stato attuale, non verrà nemmeno adottato dagli USA loro inventori perché troppo costoso e tecnologicamente inaffidabile. Siamo usciti da un golpe bianco in cui i grandi poteri finanziari hanno mandato un loro impiegato di fiducia a tutelarne gli interessi a scapito di ogni altra cosa. Un governo che ha finito di stringere bene il cappio del MES, il meccanismo europeo di stabilità, ovvero quell’atroce meccanismo che per i paesi in crisi, toglie allo stato la sovranità economica e fiscale demandando in pratica pieni poteri decisionali, giustificati da presunte necessità di stabilità finanziaria, alla Banca Centrale Europea che diventa così la vera padrona dell’ economia del paese, ormai sottomesso e privo di autonoma decisione. Un governo che è riuscito ad aumentare in maniera pesantissima il carico fiscale sia alle persone che alle imprese ottenendo il risultato di deprimere ulteriormente l’ economia e rendendo impossibile la prosecuzione dell’ attività a tantissime aziende e che, al 30 aprile prossimo data in cui dovranno essere chiusi i bilanci delle imprese, comporterà un nuovo bagno di sangue. Un governo di sedicenti tecnici che, in un solo anno, è riuscito con un decreto a dir poco criminale a privare della pensione persone che ne avevano già conseguiti i diritti e che si erano già dimessi dal lavoro, un decreto-truffa che è servito solo a produrre nuovi disoccupati, i famosi esodati che avevano perso il lavoro e a cui è stata tolta ogni possibile alternativa. E una riforma del lavoro proposta da una famosa consulente di un istituto di credito che ha prodotto solo un boom di licenziamenti (essendo ora molto meno sanzionati) e una perdita quasi totale dei diritti dei lavoratori, tra quelli realmente abrogati e quelli divenuti ormai impossibili da tutelare. Non piangiamo per gli schiavi cinesi che assemblano l’ iPhone 5 per la Apple o dei bambini vietnamiti che cuciono le scarpe per la Nike, ormai ciò di cui scandalizzarci ci è vicino, proprio intorno a noi. E non dico altro, visto che avendone scritto già cinque o sei volte rischio di diventare ridondante. Si arriva alle elezioni, quelle più importanti della storia dell’Italia, perché debbono esprimere un governo chiamato a risanare il paese e a togliere un numero sempre più crescente di famiglie italiane dalla miseria. Una catastrofe: il partito del governo del premier più inquisito della storia italiana porta a casa quasi un 25% di voti, un risultato inimmaginabile prima del voto. Il partito ex comunista, ex di sinistra, ex progressista e forse ormai anche ex partito porta a casa anche lui un inutile 25% di voti, conseguendo nella sostanza una disfatta elettorale: se solo fosse andato al voto un anno fa caduto il governo Berlusconi probabilmente avrebbe stravinto ottenendo una maggioranza schiacciante. E il partito del nuovo che avanza ottiene anche lui un 25% dei voti: niente di nuovo tutto di vecchio, visto che tale partito è comandato (comandato, non ispirato ne diretto) da un residente in Svizzera e da un esperto di marketing che, sbarcando in politica anche con l’utilizzo di internet ha incrementato in maniera esponenziale i propri guadagni personali. Nessun disegno di legge proposto e, le gaffes quotidiane lo dimostrano, una incredibile incompetenza politica e sociale: unica novità aver mandato in parlamento un cospicuo numero di disoccupati che nella maggior parte prendeva la “paghetta” settimanale dai propri genitori mentre ora mensilmente percepiranno un cospicuo onorario pagato dal popolo italiano coi propri sacrifici. E anche “l’impiegato di banca”, quello che a detta dei sondaggi è stato uno dei presidenti del consiglio più odiati dagli italiani nella storia della Repubblica riesce a portare i suoi amici in Parlamento con un 10% dei voti. E, come arbitro supremo delle sorti dello stato, un presidente della Repubblica a cui manca solo poco più di un mese e mezzo per rimettere il proprio mandato presidenziale a chi verrà poi eletto. Un presidente di quasi 88 anni e con un percorso politico confuso, essendo nato come comunista togliattiano negli anni ’40 ed avendo finito come uno dei presidenti più conservatori della storia avendo firmato tutte le leggi approvate dal governo Berlusconi, anche quelle che furono poi bocciate successivamente dalla Corte Costituzionale per vizi di norma e di incostituzionalità. Il PDL ormai politicamente delegittimato si chiama fuori della contesa, visto che malgrado il risultato elettorale sia andato oltre le più rosee aspettative nessuno vuole il bis di uno dei governi più disastrosi della storia della Repubblica. Mario Monti, propostosi alle elezioni come l’ ago della bilancia per un futuro governo non riesce ad incidere in alcuna maniera col suo 10% dei voti, troppo pochi per allearsi con chiunque per fare maggioranza. Il PD, che ha tentato un governo provvisorio di larghe intese ottenendo rifiuti da tutte le altre formazioni politiche è ormai troppo preda delle faide interne conseguenti la sconfitta elettorale per poter essere un partito aggressivo ed incisivo Il Movimento Cinque Stelle che è riuscito nel suo compito di demolire la politica: dopo neanche un mese e mezzo dall’ ingresso in Parlamento non sono già più in alcuna maniera credibili, dopo le gaffes dei propri parlamentari, la palesata incompetenza tecnica che gli ha fatto proporre solo un disegno di legge a fronte degli oltre 260 presentati dagli altri gruppi politici ed in generale con una pessima immagine offerta, tipica più di una scolaresca delle scuole medie in gita a Roma piuttosto che una compagine politica che deve portare rigore e innovazione nel governo della Repubblica. E una certa arroganza, che gli ha fatto fare ostruzionismo a tutte le proposte di governo alternative pretendendo un governo monocolore tutto loro , dimenticando forse che il 75% degli italiani, tutti coloro che non li hanno votati, in loro non hanno la minima fiducia. Troppi interessi particolari di tutti per poter costituire un governo “transitorio” che possa promulgare una nuova legge elettorale dignitosa e che possa prendere i provvedimenti di legge che l’ emergenza e il disagio sociale che si è creato in Italia richiedono con assoluta urgenza Con un Presidente della Repubblica stanco e che ormai sente l’ odore della pensione, un quadro politico disastroso e troppo frazionato figlio di una pessima legge elettorale e partiti che, malgrado le laute indennità ai loro parlamentari, i vitalizi agli uscenti non rieletti e i cospicui rimborsi elettorali, hanno troppi interessi personali per poter avere atteggiamenti responsabili nei confronti della Nazione e degli elettori. Cosa fare? La scelta più semplice è non dover scegliere: tutti confermati mantenendo in forza il governo “tecnico” uscente, un governo in cui nessuno era stato eletto dal popolo, un governo insediato da chi, imponendo Mario Monti come loro fiduciario, ha di fatto imposto al paese il comando di forze non scelte in regime democratico. Cosa dovremmo fare? Ovviamente sarebbe bello e utile andare a trattare con la Comunità Europea un allentamento del Meccanismo Europeo di Stabilità visto che non sono possibili altri ulteriori tagli indiscriminati per recuperare denaro per il pareggio di bilancio, visto che ormai tutte le tasse che potevano essere alzate sono già ai livelli massimi storici, che i tagli alla spesa pubblica che non hanno colpito gli sprechi, le auto blu, i costi vergognosi della politica e degli stipendi degli alti dirigenti della pubblica amministrazione bensì la sanità pubblica, l’ istruzione e i servizi sociali ormai ci hanno garantito un welfare degno di un paese del Terzo Mondo. E chi dovrebbe andare a trattare? Mario Monti è stato uno dei grandi commissari della Comunità Europea nonchè consulente dei poteri forti che hanno voluto il MES e quindi non andrà mai a implorare deroghe ad un meccanismo che così spietatamente ha applicato durante il suo governo senza considerare in alcuna maniera i costi sociali che avrebbe comportato per la gente. Abbiamo demolito il mercato del lavoro con una riforma delle pensioni che ha prodotto gli esodati, uno stuolo enorme di persone che avevano già i requisiti per la pensione e conseguentemente si erano già dimesse dal lavoro e che, al momento di istituire le pratiche per la pensione gli è stata negata. E che, con una riforma killer del mercato del lavoro approvata a giugno 2012, i lavoratori hanno perso tutti i loro residui diritti, alcuni abrogati alcuni altri divenuti indifendibili producendo di fatto solo un aumento del precariato ed una impennata del tasso di disoccupazione ormai allineato a quello dei paesi più poveri. E malgrado ciò ci terremo l’ attuale Ministro del Lavoro, benché sia stato uno dei peggiori stragisti italiani della storia. E con una operazione di inasprimento del carico fiscale che ha già strozzato imprese e impoverito i cittadini e che farà chiudere tante altre aziende che stanno per chiudere bilanci in grossa perdita se non ridotte al fallimento, visto che è molto meglio raschiare il fondo della botte che chiedere ai propri amici di rinunciare ai propri privilegi, almeno quelli più onerosi e vergognosi da mantenere. Ed una demolizione dell’ assistenza sanitaria, ormai quasi degna del film “Sicko” di Michael Moore, qualcosa che ha solo colpito i cittadini visto che i parlamentari, tra i vari benefit che godono hanno anche l’ assistenza sanitaria integrativa che copre loro e i loro famigliari rimborsando ogni costo per terapie, ricoveri ed operazioni anche presso strutture private o estere. E con un taglio definitivo alla scuola e all’ istruzione: siamo ormai uno dei paesi presunti moderni col tasso più basso di scolarizzazione, che spende meno in ricerca e in sviluppo tecnologico e che non premia le industrie innovative e all’ avanguardia, come viene dimostrato dalla fuga di “cervelli”, di neolaureati di specializzazione alta che debbono andare a lavorare all’ estero non potendo mettere a frutto per mancanza di opportunità il proprio talento per il bene dell’ Italia. La cosa giusta da fare: quando era necessario innovare, cambiare e dimostrare voglia di ricominciare al paese si è voluto invece mantenere tutto quanto di negativo volevamo cacciare prima delle elezioni: un governo liberticida, spietato che per quadrare il bilancio nazionale così come imposto dalla Banca Centrale Europea ha tagliato e tassato tutto il possibile, senza valutare minimamente le conseguenze. Conseguenze che hanno portato ai numerosi suicidi ormai con cadenza quotidiana di gente che ha perso il lavoro e ogni mezzo di sussistenza o che ha visto l’ azienda fallire non potendo mantenerla aperta, in una quantità tale che i due governi uscenti dovrebbero essere denunciati per procurata strage ed istigazione al suicidio. E invece no: la macelleria sociale che era stata preparata dall’ ultimo governo Berlusconi e attuata dal governo Monti potrà continuare, finendo di conseguire i propri perfidi e perversi fini ad ogni costo, anche a danno del futuro dei cittadini italiani. Come nei film di guerra, il popolo italiano è passato in maniera cruenta sotto il plotone di esecuzione degli ultimi due governi; ed avere riconfermato l’ esecutivo uscente con tutto quello che ha combinato ricorda molto l’ ufficiale nazista delle SS che passava a finire i fucilati con un colpo di pistola alla nuca, per essere sicuri di avere finito bene il lavoro. Perché aver riconfermato la politica e i poteri che hanno distrutto il paese e la pace sociale ci toglie definitivamente ogni sogno di un futuro migliore. Una ricerca condotta dal centro studi nazionale di Confartigianato Federimprese teorizza che il picco della crisi non è stato già raggiunto come sbandierato per fare finto ottimismo dal governo Monti ma bensì verrà toccato tra la fine del 2013 e il primo semestre del 2014. E il fatto che chi ha distrutto l’ Italia governerà ancora un anno almeno, in attesa di “finire le riforme urgenti necessarie” anche se non si sa a chi visto che sono in gran parte dannose e pregiudizievoli al popolo italiano e di promulgare (se lo faranno) una nuova legge elettorale rendono queste valutazioni pessimistiche sempre più probabili e plausibili.