ERUZIONE A STROMBOLI, UN GIORNO DI PANICO. UN MORTO E DUE FERITI

ERUZIONE A STROMBOLI, UN GIORNO DI PANICO. UN MORTO E DUE FERITI

Ieri il vulcano Stromboli ha impressionato il mondo con la sua eruzione. Le immagini spettacolari e paurose avevano dominato lo scenario dell’isola, che in questo periodo è meta di tanti turisti. “Alle 16:46 di oggi si è verificata una violenta sequenza esplosiva parossistica che ha interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli”. Lo ha comunicato ieri in una nota l’Ingv precisando che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv (Ingv-Oe) è stato possibile distinguere due eventi esplosivi principali molto ravvicinati, rispettivamente alle 16:46:10 e alle 16:46:40. La sequenza è stata preceduta, alle 16:44, da alcuni trabocchi lavici scaturiti da tutte le bocche attive della terrazza craterica. Il personale dell’Ingv in campo ha osservato una colonna eruttiva che si è innalzata per oltre 2 km di altezza al di sopra della area sommitale disperdendosi in direzione sud-ovest. I materiali scaturiti dalla sequenza esplosiva sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano. L’analisi dei dati della rete sismica ha permesso di individuare, oltre alle esplosioni maggiori, circa 20 eventi esplosivi minori. Dopo l’esaurimento della fase parossistica, l’ampiezza del tremore vulcanico è sensibilmente diminuita. L’evoluzione dei fenomeni è stata seguita continuamente attraverso le reti di monitoraggio e dal personale in campo delle Sezioni dell’Ingv, Osservatorio Etneo di Catania, Osservatorio Vesuviano di Napoli e di Palermo Geochimica. Il vulcano ha seminato molta paura, c’erano due colate laviche che scendevano dalla Sciara del fuoco dirette a mare. È deceduto un turista che stava facendo un’escursione a Punta dei Corvi, un sentiero libero di Ginostra, assieme a un amico. L’escursionista morto è Massimo Imbesi, di Milazzo mentre il suo amico originario del Brasile che si pensava fosse ferito, è rimasto illeso. Altri due escursionisti sono rimasti feriti dalle pietre scagliate in aria dalle due esplosioni dal cratere del vulcano. La vittima e i feriti si trovavano sul versante dello Stromboli in eruzione, a Punta dei Corvi nei pressi di Ginostra. Sono partiti anche due elicotteri da Salerno e da Catania. La zona in cui si trovavano gli escursionisti coinvolti nell’esplosione, non ha una perfetta copertura del segnale e quindi l’ulteriore difficoltà, non ha consentito il soccorso tramite telefoni cellulari e nemmeno tramite le comunicazioni radio. Comunque sul posto dove si trovava la vittima e il ferito erano arrivate le guide e poi in seguito i carabinieri per gli accertamenti di rito. Tra l’altro secondo le prime informazioni i due turisti si sarebbero avventurati prima delle 17.30, orario previsto dall’ordinanza del sindaco per le escursioni. Sullo Stromboli immediato l’intervento della squadra dei vigili del fuoco di Lipari, trasportata dalla Capitaneria di Porto, che ha raggiunto attraverso una mulattiera, Punta dei Corvi. Un elicottero dei pompieri decollato da Salerno era impegnato nel salvataggio degli altri due escursionisti feriti che erano caduti e non potevano muoversi. Per il gran fumo le operazioni di salvataggio sono risultate difficili. Sull’isola era stato inviato un secondo elicottero dal reparto volo di Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina Anche per i Canadair le operazioni di spegnimento sono state difficili, il fumo intenso e gli incendi provocati dai lapilli aveva spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Giuseppe Biffarella, non permettevano di intervenire perché c’era troppo fumo e la zona è impervia. Anche il sindaco di Lipari Marco Giorgianni aveva denunciato la drammaticità dell’evento. La colonna eruttiva alta due chilometri che ha rilasciato sopra i crateri dello Stromboli lapilli di varia grandezza che appunto hanno innescato la serie di incendi. Nella popolazione di Ginostra è scoppiato il panico, i cittadini sono stati assistiti dalla protezione civile, tutti hanno lasciato le case spontaneamente. Altri si sono barricati in casa per paura dei lapilli. Dei turisti si sono lanciati anche in mare. Non ci sono feriti, fanno sapere dai vigili del fuoco. Questa per Stromboli è “una tra le maggiori esplosioni registrate sull’isola”. Nel periodo invernale i residenti a Ginostra sono circa una trentina, un numero che cresce nel periodo estivo grazie ai numerosi turisti che affollano la frazione di Stromboli, raggiungibile solo via mare. La settimana scorsa a Ginostra si era tenuto uno spettacolo sugli scogli davanti al minuscolo approdo, nell’ambito del Festival del Teatro Eco Logico, dedicato alle donne pescatrici delle isole Eolie, alla presenza di un centinaio di spettatori. Lo racconta all’ansa Gianluca Giuffrè giornalista e proprietario di un bazar a Ginostra, la frazione di Stromboli investita dall’esplosione. “Adesso siamo usciti dalle case, anche se fuori c’è una densa nube di fumo e continua a cadere una pioggia di cenere. L’energia elettrica è stata interrotta, forse a causa di un guasto alla centrale. Alcuni turisti si sono precipitati sul molo, dove sta per attraccare l’aliscafo, con l’intenzione di abbandonare l’isola”. Oltre settanta persone che si trovavano a Ginostra, sono state imbarcate, dopo l’esplosione del vulcano di Stromboli, con l’aliscafo della Liberty Lines e su altri mezzi. Ma la decisione di partire o rimanere lì, era a loro discrezione. Nessun piano di evacuazione era stato avviato.“Nessun allarmismo, affermava il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, solo fumo per il grosso incendio, la situazione è sotto controllo, stanno arrivando i Canadair per spegnere il fuoco alimentato dal vento”. Anche il sindaco di Salina, Domenico Arabia aveva dichiarato che non c’era nessun pericolo per onde anomale o tsunami ma comunque in via precauzionale erano state fatte sgomberare anche le spiagge dell’isola di Salina, con la raccomandazione di non accedervi fino a ieri sera.