CI SI SPOSA MENO IN ITALIA. PIÙ CONVIVENZE E SEPARAZIONI
DI CLAUDIA SABA“Ti sposerò perché”, cantava qualche tempo fa, Eros Ramazzotti.Oggi, chissà se certe note avrebbero riscosso tanta notorietà.Gli italiani non amano più il matrimonio.Il numero è in netta diminuzione, mentre la convivenza è sempre più la preferita. Soprattutto dai giovani.Si stima che dal 2008 al 2014 i matrimoni sono diminuiti di circa 57.000 unità.C’è poi da considerareanche l’età a cui si cede al fatidico sì.Gli sposi arrivano al primo matrimonio all’età di 34 anni gli uomini e 31 le donne.La data è sempre più spostata in avanti per la prolungata permanenza dei giovani in famiglia.Naturalmente il primo matrimonio, non è più l’unico.Poi arrivano le seconde nozze, o quelle successive.C’è un aumento sul totale dei matrimoni che passano dal 13,8% del 2008 al 16,1% di oggi.I matrimoni civili superano quelli religiosi.Cresce l’instabilità coniugale.I divorzi e le separazioni nello scorso anno sono state circa 50 mila per le prime e quasi 90 mila per le seconde.Mediamente ci si separa dopo 16 anni di matrimonio, ma quelli più recenti durano molto meno.Complice la crisi economicaanche le nascite in Italia, stanno diminuendo a vista d’occhio.Le motivazioni sono molteplici.Sempre più spesso i matrimoni vengono messi a dura prova dalle tante occasioni create dai social.Dalle chat e da una disponibilità maggiore delle donne a vivererapporti paritari.E allora quel “ti sposerò perché” oggi, non trova più spazio come un tempo.È una favola a cui nessuno crede più.L’amore non dura per sempre.Come il matrimonio che abbiamo messo in soffitta.Soppiantato da un “c’eravamo tanto amati” che, invece, appare molto più attuale in una società come la nostra, che avverte sempre meno l’esigenza di sposarsi.
