EX GIUDICE BELLOMO IN CARCERE. LESIONI CONTRO BORSISTE E RICERCATRICI
DI CLAUDIA SABAArrestato Francesco Bellomo, ex giudice barese del Consiglio di Stato, docente e direttore scientifico dei corsi post-universitari per la preparazione al concorso in magistratura della Scuola di Formazione Giuridica Avanzata “Diritto e Scienza”.Bellomo risponde dei reati di lesioni personali gravi nei confronti di quattro donne, tre borsiste e una ricercatrice, alle quali aveva imposto un certo tipo di abbigliamento.I fatti a lui contestati risalgono agli anni 2011-2018.Nella richiesta di rinvio a giudizio i Pm Roberto Fontana e Emilio Pisante avevano ricostruito l’attività di “addestramento” cui le vittime dovevano sottostare “in modo totalizzante e caratterizzata da rigide regole” tra cui “l’obbligo di svolgere attività sessuale ogni volta che Bellomo lo richiedesse”.Le ragazze dovevano sottoscrivere un vero e proprio contratto con “doveri” da rispettare.Secondo le indagini dei carabinieri, con “l’artifizio delle borse di studio offerte dalla società”, le ragazze erano costrette a forti pressioni di natura personale, come il divieto di sposarsi e l’obbligo di indossare minigonne con tacchi alti.In caso contrario sarebbero state espulse dal corso di magistrato. Un controllo vero e proprio, sulla vita privata e sentimentale, con ricatti e regole atte a soddisfare ogni pretesa del Bellomo.Le forti pressioni avevano anche portato una studentessa piacentina ad ammalarsi, proprio a causa di gravi stati di stress e ansia.Alle ragazze veniva imposto “il divieto di contrarre matrimonio a pena della decadenza automatica dalla borsa”, ma anche la “fedeltà nei confronti del direttore scientifico” e “l’obbligo di segretezza sul contenuto delle comunicazioni intercorse”.A selezionare le donne, sarebbe stato l’ex pm Nalin, che aveva anche l’obbligo di vigilare sul rispetto degli obblighi contrattuali, svolgere istruttorie in caso di violazioni e proporre sanzioni.Le donne dovevano “attenersi ad un dress code suddiviso in ‘classico’ per gli ‘eventi burocratici’, ‘intermedio’ per ‘corsi e convegni’ ed ‘estremo’ per ‘eventi mondani’”.Dovevano “curare la propria immagine nei gesti, conversazione e movimenti, assicurando armonia, eleganza e trasgressività’ al fine di pubblicizzare l’immagine della scuola e della società”.Bellomo è inoltre indagato per i reati di calunnia e minaccia ai danni del presidente Giuseppe Conte.L’accusa risale a settembre 2017, quando Giuseppe Conte era vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa e presidente della commissione disciplinare chiamata a pronunciarsi su Bellomo.La presunta estorsione, sarebbe stata commessa nei confronti di un’altra corsista, costretta a rinunciare ad un lavoro da co-presentatrice “in quanto incompatibile con l’immagine di aspirante magistrato”.
