ROMA – LAZIO 2 -1. FRA INGENUITA’ E SOFFERENZA, LA ROMA MERITA

La Roma di Di Francesco la spunta dopo un classico derby fatto d’agonismo, piegando 2-1 i cugini biancocelesti. Di Francesco batte l’ottimo Inzaghi con la qualità di dieci minuti di gran calcio, mentre i biancocelesti non riescono, nonostante tanti sforzi in copertura, a chiudere gli spazi con continuità tranne che nel curioso finale tattico giallorosso. Ma andiamo per gradi. Nonostante il primo tempo sia equilibrato, combattuto, a tratti vivace, ma privo di grandissime occasioni, la sensazione che la Roma l’abbia imbroccata bene è tangibile. Un paio di spunti di Dzeko impensieriscono il reattivo Strakosha, mentre pochi tiri arrivano fiacchi tra le braccia di Alisson. La seconda metà della partita invece vede l’iniziale vittoria della tattica della Roma. Mentre Inzaghi chiude gli spazi, la Roma pressa alto tentando di prolungare il grio-palla avversario, stancando i giocatori e pressando sulle linee di passaggio. Un’ingenuità è la scintilla che serve ai giallorossi, con Bastos che insensatamente atterra Kolarov in area, e Perotti che finalizza il rigore confermato dalla VAR. Una manciata di minuti e la Lazio stanca sbaglia (ancora con Bastos) un’uscita non impossibile, e Nainggolan in ripartenza segna il 2-0 con una rasoiata bassa. Mentre la Roma inizia ad intorpidirsi, padrona del campo, la Lazio tenta la sortita, alzando improvvisamente il baricentro e cercando di mettere palloni in area. E da un cross quasi innocuo, la seconda ingenuità della gara si realizza: Manolas allontana serenamente un pallone che poteva far sfilare con il braccio pieno. Rocchi inizialmente non vede, interviene la VAR ed il rigore viene regolarmente (e giustamente) concesso a Ciro Immobile, che freddo realizza. Dal 2-1 in poi la Roma s’innervosisce, rinuncia al gioco per affannarsi nel chiudere ogni possibile linea di inserimento, sbagliando come da copione le ripartenze. Soffrendo come forse mai in questo campionato, Di Francesco stupisce tutti. Fuori El Sharaawy (positivo) e dentro Gerson (assai positivo!), e fuori Nainggolan che rientrava dall’infortunio e dentro Jesus. Il rocambolesco cambio da 4-3-3 a 5-4-1 sconvolge per alcuni minuti gli equilibri della sua stessa squadra, che fatica a trovare la posizione. La Lazio pur pressando continuamente non riesce a sfruttare la debolezza giallorossa, e nonostante sei minuti di recupero è Di Francesco a portare, faticosamente, a casa i tre punti, reggendo l’assedio soffrendo ma concedendo neanche troppo. Una gara densa, sporca, non bellissima ma carica di agonismo. Di Francesco vince dopo tre incubi spallettiani, colpendo Inzaghi quando possibile, e difendendosi coi denti quando necessario. Plauso anche ad una Lazio che non ha mollato di un centimetro per circa novantasette lunghi minuti.