IL CORAGGIO DI AMMETTERE DI AVER SBAGLIATO. RIBELLIAMOCI AL PENSIERO UNICO

IL CORAGGIO DI AMMETTERE DI AVER SBAGLIATO. RIBELLIAMOCI AL PENSIERO UNICO

Un’ultima cosa. Qui non si tratta di lamentarsi di un tempo passato. Di un’età dell’oro che abbiamo perduto. Qui si tratta di avere il coraggio di dire che abbiamo sbagliato. Abbiamo sbagliato a svendere tutto in nome del mercato. Abbiamo sbagliato a fare del successo un valore. Abbiamo sbagliato a togliere ai giovani la libertà di sperimentare, giovani che sono più vecchi dei vecchi ormai, e che hanno gli stessi vizi dei loro padri. Se non peggio. Abbiamo sbagliato a imporre un pensiero unico e conformista che vale prima di ogni cosa per gli intellettuali che si pensano liberi e anticonformisti. Abbiamo sbagliato a mettere assieme cinismo e successo. Come un binomio irrinunciabile. Qui non si tratta di dire che un tempo era meglio. Certo che era meglio. Ma non era scontato che lo fosse. Non è qualcosa che doveva accadere per forza. Qui si tratta di ricominciare, forse di ribellarsi a questo pensiero unico, a questa scrittura piatta e tanto alla moda, a questa editoria che non sa più niente, e non legge. A questi giornali affossati da editori e dagli stessi giornalisti. Qui si tratta di dire che le vere rivoluzioni cominciano da dove meno te le aspetteresti. E che il conformismo culturale, artistico e politico ci sta asfissiando.