FUMATA NERA SULLE AUTONOMIE REGIONALI. TROPPI NODI ANCORA DA SCIOGLIERE

FUMATA NERA SULLE AUTONOMIE REGIONALI. TROPPI NODI ANCORA DA SCIOGLIERE

Ieri si e consumata l’ennesima partita sulle autonomie a Palazzo Chigi. Il testo che attuerà l’autonomia differenziata per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna è stato presentato e anelato dalla Lega che deve trovare un equilibrio sulle contrapposizioni e i nodi che vedono i due alleati di governo procedere in maniera distinta. Al vertice erano presenti il premier Giuseppe Conte e i due vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini nonché ministri ed esponenti di governo coinvolti dal tema, cioè, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, i ministri Barbara Lezzi, Erika Stefani, Alberto Bonisoli, Riccardo Fraccaro, Marco Bussetti, i viceministri all’Economia Laura Castelli e Massimo Garavaglia, il sottosegretario Stefano Buffagni e i tecnici del ministero della Difesa. L’ultima volta sono stati raggiunti dei piccoli obiettivi, ma ci sono ancora dei punti che trovano criticità, come l’istruzione o i concorsi regionali e poi il tema più ostico delle infrastrutture. Tante realtà su cui lavorare e altrettanti grovigli da districare. E ieri Di Maio ha assunto un ruolo importante al centro del vertice, essere garante dell’unità nazionale; tutto ciò vaticinava la possibilità di “scontri” con le idee leghiste. Le tempistica sui negoziati con le Regioni interessate all’autonomia diffrenziata dovrebbero essere a buon punto lo ha dichiarato Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Le trattive sono “in itinere” con “posizioni che si stanno ricalibrando momento per momento”, spiega Costa. Le Regioni, a partire dalle tre proponenti Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, ”sono disponibili al ragionamento” e sulla materia ambientale ”c’e’ disponibilita’ a trovare un’unitarieta’ e, dunque, a venirsi incontro”, ha concluso il ministro.Costa parla anche del capitolo inerente al danno ambientale che“prevede una disposizione che mira a trasferire alle Regioni interessate le funzioni amministrative di prevenzione e ripristino ambientale, con la garanzia dell’intervento sostitutivo dello Stato in caso di inadempimento da parte della Regione” aggiunge Costa in audizione alla Commissione bicamerale per gli Affari regionali nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul processo di attuazione del ‘regionalismo differenziato’, le autonomie regionali all’esame del Governo. “E’ importante il controbilanciamento poteri, prosegue, se si assegnano funzioni alle Regioni e queste non sono in grado di svolgerle, se ne occupa lo Stato che subentra ma ma a spesa delle Regioni, con un principio di responsabilita’ assegnata, con tempi dati e tracciabilita’ amministrativa”. Su questo, conclude, “stiamo negoziando ancora, il senso responsabilita’ va negoziato perche c’è anche responsabilita’ erariale”. Ad un certo punto l’incontro a Palazzo Chigi sulle autonomie è stato sospeso per consentire ai ministri presenti di poter partecipare al voto in Senato sul taglio dei parlamentari. Riaperto il tavolo delle trattative fonti del Movimento hanno palesato gli attriti tra i due schieramenti: “Sulle autonomie si va avanti, ma nessuno spezzatino della scuola. Non lo permetteremo”. Il dibattito si è acceso quando la Lega ha alzato il tiro proponendo di inserire le gabbie salariali, ovvero alzare gli stipendi al Nord e abbassarli al Centro-Sud. Per il Cinque Stelle tutto ciò: “è totalmente inaccettabile”.Di Maio ha inoltre frenato la discussione inerente all’istruzione: “I bambini non c’entrano niente con l’autonomia e noi dobbiamo garantire l’unità della scuola come quella della nazione”. Dal canto suo la Lega ha apprezzato la disponibilità del premier Giuseppe Conte, nel trovare la quadra sul tema delle autonomie ma ritengono che per aiutare l’Italia e il sud e’: “premiare il merito e punire gli sprechi”.”Se c’è qualcuno che sabota, qualcuno che l’autonomia non vuol farla… Allora si parli chiaro”. Il vice premier leghista alqianto insoddisfatto sbotta al termine del vertice di Palazzo Chigi sulle autonomie, che ha visto per l’ennesima volta un niente di fatto. Il ministro agli Affari regionali, Erika Stefani, subito dopo il vertice, ha detto:“Se in materia di istruzione mi si nega la possibilità che una Regione, con risorse proprie, possa fare un’offerta formativa migliore e il motivo ostativo è che nelle altre Regioni non si possa fare, allora mi si nega completamente il principio base dell’autonomia. Autonomia prevista nel contratto di governo”. E prosegue:“Quel che vogliamo fare è una valorizzazione e responsabilizzazione del territorio. Se il meccanismo proposto alimenta l’inefficienza e non vuole dare alcuna premialità, allora siamo su piani completamente diversi”. Ci pensa Giuseppe Conte a smorzare la tensione garantendo che sull’autonomia differenziata, si va avanti, “ma nel rispetto dell’unità del Paese e del dettato costituzionale”. Una giornata difficile si è aggiunto il documento della proposta d’intesa sull’autonomia differenziata della Regione Campania, inviato al ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Erika Stefani, e per conoscenza al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ha detto: “Abbiamo chiesto al ministro di firmare quanto prima possibile questa ipotesi di accordo. È una proposta che esplicita la linea della Campania sull’autonomia differenziata: rigore amministrativo; riforme concrete che semplificano e non complicano i processi di riforma; sburocratizzazione. Da oggi, alle tre regioni del Nord, si aggiunge la Campania come Regione che ha formalizzato la proposta d’intesa. Di particolare rilievo la posizione della Campania relativa a spesa storica, scuola, sanità, livelli essenziali di prestazione, fondo perequativo. Totale accettazione della sfida dell’efficienza. Difesa rigorosa dell’Unità nazionale”.