SE NON SONO RANE, SON ROSPI QUELLI INGOIATI DAI GRILLINI
In un incontro di un’ora e un quarto trascritto da Buzzfeed e tradotto nelle parti salienti da ilfattoquotidiano.it in cui Gianluca Savoini, responsabile dei rapporti tra la Russia e la Lega già ai tempi di Bossi, e altri cinque uomini – di cui tre russi e due italiani – parlano fra di loro di un accordo segreto per finanziare con 65 milioni di dollari derivati dal petrolio russo la campagna elettorale del Carroccio in vista delle elezioni europee. Il punto dell’accordo si verterebbe su quella che nella conversazione riportata dal sito è uno “sconto” o “commissione” sul petrolio venduto dalla Russia all’Eni.Semplificando, nel fare un esempio, i termini della proposta avrebbero visto Mosca vendere petrolio a 94 all’Italia.Eni lo avrebbe comprato a 100.La differenza sarebbe finita nelle tasche della Lega proponendo poi di far suddividere l’altra parte rimasta fra altri soggetti.Gianluca Savoini, presidente dell’associazione LombardiaRussia, figura storicamente legata ai vertici della Lega è indagato nell’inchiesta della procura di Milano che ipotizza una corruzione internazionale su presunti fondi russi alla Lega.”Non ho mai preso soldi dalla Russia, non ho mai parlato a nome della Lega e di Salvini, non ho mai fatto cose illegali e non ho mai incontrato ’emissari del Cremlino’”, ha dichiarato Savoini all’Adnkronos. Già in mattinata si era appresa la notizia che la procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di corruzione internazionale sulla presunta trattativa per finanziare la Lega con soldi russi. Ma la notizia del provvedimento contro Savoini è trapelata solo nel tardo pomeriggio. “Stiamo facendo accertamenti per capire se ci siano reati o meno”. Era stata, questa mattina, la risposta del procuratore di Milano Francesco Greco ai cronisti a proposito dell’affaire fondi russi alla Lega.La magistratura adesso avrà il suo bel daffare per chiarire i contorni di questa vergognosa vicenda.non emersa certo da oggi, denunciata ad ottobre scorso da una inchiesta de L’Espresso, ma la gravità non è legata al percorso giudiziario.Politicamente è un nuovo fatto gravissimo che avvolge i vertici della Lega ma ad essere inguaiati sono i cinquestelle che devono continuare ad ingoiare rospiSI, i grillini devono ancora turarsi il naso per tirare a campare snaturando ancora una volta il senso della loro presenza al fianco della Lega
