CARRARMATI CONTRO I RAZZISTI

CARRARMATI CONTRO I RAZZISTI

Erano altri tempi malgrado si fosse ben oltre la metà del secolo scorso.L’America non aveva ancora scacciato i fantasmi della segregazione razzialeEd ecco emergere storie che oggi appaiono impossibili per la loro forza.Storie che oggi ci sembrano frutto di un racconto doloroso nel quale il bene vince su tutto.In quei giorni del 1962 la Corte Suprema impose all’Università dello Stato del Mississippi (Ole Miss nella cittadina di Oxford) di accogliere come studente James Meredith, al quale fino ad allora era stato inibito l’accesso in quanto studente di colore in una Università riservata ai bianchi.Meredith riuscirà ad entrare nell’Università il 29 settembre, ma la tenuta sociale e sul fronte dei diritti del grande gigante che aveva sconfitti le barbarie nazi fasciste verrà messa alla dura prova.Il giovane studente di colore ed un’altra ragazza entreranno in quella Universita scortato dall’esercito inviato dal Ministro della Giustizia Robert Kennedy, dopo una battaglia con morti e feriti. James Meredith aveva 28, anni era figlio di operai poveri ed era nato in un paesino sperduto nel Sud del Mississipi. Siccome qualche anno prima la Corte Suprema aveva emesso una sentenza che dichiarava illegittima la segregazione razziale nella scuola media (sentenza Brown vs Alabama), James aveva deciso che quella sentenza aveva valore di principio e che dunque Ole Miss non poteva rifiutare i neri. Meredith era stato anche incoraggiato dal discorso che qualche mese prima, in gennaio durante il suo insediamento, era stato pronunciato dal nuovo presidente degli Stati Uniti, John Kennedy. Si era convinto che in America il clima stava cambiando, che era il momento giusto per osare. Il 18 giugno del 1961 presentò domanda di ammissione all’Università. La domanda gli fu immediatamente respinta. James ricorse alla Corte federale. Vinse. Il rettore dell’Università si oppose alla sentenza e disse: «Tu qui non entri». Il governatore dello Stato, Ross Barnett, si schierò col rettore. Il personaggio politico più influente del Mississippi, George Wallace, democratico convinto, futuro governatore e futuro candidato alla presidenza degli Stati Uniti (1964 e 1968) scese in campo a favore di Barnett. James allora ricorse alla Corte Suprema federale. Trascorse un anno. Quel 24 settembre la Corte Suprema gli diede ragione. Allora James si presentò all’Università, ma la trovò sbarrata. Dagli studenti bianchi, dalla polizia di Stato, dal governatore Barnett e da George Wallace. Il governatore Barnett dichiarò ai giornali, rivolgendosi alla popolazione bianca e incitandola a sollevarsi contro la corte suprema: «Non è mai successo, nella storia, che la razza caucasica sia sopravvissuta a un processo di integrazione sociale…». Meredith non si arrese volle scrivere al ministro della Giustizia, che era Bob Kennedy, fratello del presidente. Tre giorni dopo aver ricevuto la lettera, Kennedy decise di mandare a Oxford la Guardia Nazionale, scortata dai carrarmati. Il 30 settembre del 1962 James Meredith si ripresentò all’ingresso dell’Università, scortato da due ufficiali mandati da Washington. Pretese di nuovo di entrare.Nel tentativo di bloccare l’integrazione nell’Università dell’Alabama, il governatore George Wallace rimase provocatoriamente fermo sulla porta del Foster Auditorium mentre venne affrontato dal vice procuratore generale degli Stati Uniti Nicholas Katzenbach.Un vero sbarramento con migliaia di bianchi urlanti contro quella che veniva ritenuta una prevaricazione contro i diritti dei bianchi ad escludere i neri dai luoghi di crescita sociale. È in quel “muro” contro i diritti umani c’era anche Ross Barret, e c’era pure Wallace col suo winchester tra le mani.Gli US Marshals furono rinforzati da ordini del presidente John F. Kennedy che inviò militari del 503º Battaglione della Polizia Militare e, in ultima analisi, migliaia di soldati, tra cui quelli della United States Border Patrol e della Guardia Nazionale del Mississippi. Il personale medico della US Navy (medici e ospedalieri) legati all’US Naval Hospital di Millington, Tennessee, furono anch’essi inviati all’università. Dissero a James: «Vattene». Uno dei due ufficiali che scortava Meredith allora ordinò ai carrarmati di muoversi. Lo scontro fu durissimo. La guerriglia durò tutta la giornata. Ci furono due morti, un poliziotto di Barret e un giornalista francese. E circa 200 feriti. Fu un vero scontro fra civiltà e barbarie che visto, letto oggi pare inverosimile. Alla fine, Barret firmò la resa. Meredith entrò nell’Università e ne uscì quattro anni dopo, laureato.Con lui, in quei giorni, in quel tempo, una ragazza Vivian Malone Jones che volle iscriversi alle lezioni presso il Foster Auditorium dell’Università dell’Alabama.