AMMANETTATI, INCARCERATI NEL NOME DI UNA FEDE CHE PREDICA IL SENSO DI UMANITÀ

AMMANETTATI, INCARCERATI NEL NOME DI UNA FEDE CHE PREDICA IL SENSO DI UMANITÀ

Arrestatati nel nome di una Fede che secondo i potenti non riconosce ruolo e valore al sentimento di umanità.Ammanettati per il sentimento di amore che supera gli ordini a farci governare dall’odio e dalle paure.Lo hanno fatto in America.Lo hanno fatto dei cattolici, dei religiosi nella giornata dedicata all’orgoglio cattolico per i valori umani.In una protesta pacifica, e non poteva essere altrimenti.Lo hanno fatto occupando l’ingresso di uno degli edifici del Senato statunitense, a Washington, per protestare contro il trattamento riservato ai migranti dall’Amministrazione Trump. Sdraiati sul pavimento in modo da formare una croce, recitavano preghiere ed esponevano cartelli contro le procedure, a loro parere inumane, applicate al confine meridionale degli Stati Uniti. In settanta sono stati arrestati, portati via e schedati dalle autorità. Tra loro numerosi religiosi, compresa una suora 90enne.È successo, come racconta il Washington Post, alcuni giorni fa, un po’ troppo sotto silenzio, il 18 luglio.Perché queste notizie faticano a penetrare la coltre di indifferenze .A spingerli la volontà di opporsi, di far sentire la loro voce, al modo in cui Trump sta gestendo la crisi migratoria e in particolare alle condizioni dei migranti in diversi centri di accoglienza nel confine tra Stati Uniti e Messico, dove sono riportati numerosi casi di persone (compresi dei bambini) rinchiuse in recinti, spesso sovraffollati, simili a gabbie oppure costrette a restare in piedi per ore, private di livelli di assistenza minimi o maltrattate dai funzionari americani. La stampa ha riportato anche molti casi di bambini separati dai genitori.Dopo essere stati trattenuti per alcune ore, i settanta sono stati rilasciati.