LETTERA APERTA A BEPPE GRILLO

LETTERA APERTA A BEPPE GRILLO

Gentilissimo,ero indecisa fino all’ultimo se scriverLe o no. Cosa mi ha indotta a farlo adesso? Mi creda. Non il fatto che adesso tutti scrivano lettere al Presidente Mattarella, alla Corte Costituzionale, sacrosante e doverose. Non il fatto che molte lettere siano state spedite alla Madonna per chiedere un miracolo atto a trasformare non acqua in vino , ma Cettilaqualunque in Politici. Mi ha motivato la Sua Storia e quella del Suo Movimento.Un Comico, che decideva di fare Politica. E lo scrivo con profondo rispetto che nutro nei confronti di chi sa fare ridere la Gente, senza ironia, convinta che chi Vive deve fare Politica: solo gli ignavi abdicano a questo ruolo. Un Comico che i Vaffa non se li andava a prestare. E divenivano, inconsapevolmente i ritornelli di milioni di italiani che ogni giorno, come me, si barcamenavano fra la spesa e lo Spread, fra le medicine proibitive e la Legge Elettorale, fra il caro benzina e le macchine a idrogeno. Il Vaffaday sarebbe divenuto festa nazionale se gliene avessero dato il tempo e l’opportunità. Ancora una digressione. Donna, mamma, di sinistra.Prevengo la domanda: faccio politica? Come spiegavo prima, la Politica è parte imprescindibile di chi vive e opera attivamente nella società, di chi rivendica Diritti e non questua favori. Sa, alle ultime elezioni regionali e politiche ho votato il Suo Movimento. Ero ben consapevole che i candidati erano giovani, alcuni sprovveduti, altri sconosciuti. Ma il vangelo del Vaffa mi convinceva di più della sacra rottamazione renziana. La mia regione è la Calabria. Appartengo a quel Sud che ha conferito il 33 per cento al Suo Movimento.Sa, ho difeso la Costituzione nel 2016, nel mio piccolo, spiegando i rischi connessi allo scempio, agli anziani del mio rione. Ho deciso di sostenere nel marzo 2018 le ragioni del Movimento, che pur non mi convincevano in pieno, col fine dichiarato, aperto, palese e leale di scardinare un sistema di inciucio, malaffare e corruzione. Ho votato e sono stata fieramente uno dei tanti milioni che voleva cambiare l’Italia, il modo di fare Politica . Uno dei milioni di italiani che ha portato una collaudata opposizione a governare. Forte del ” Mai Con” dei tempi di bersaniana memoria e all’epoca c’ero rimasta male, perché credevo che la svolta si potesse avere allora con la mia Sinistra. Ma la visione aveva una sua logica: quella di mantenere il distacco dalla vecchia politica che aveva portato al declino economico, politico e in dignità della nostra nazione. È vero. Vi crearono ad hoc una legge elettorale, il porcellum prima e il Rosatellum dopo, che impediva di fatto la governabilità. A elezioni vinte, mentre si applaudiva alla vittoria, si profilava lo spettro dell’ingovernabilità. Il Movimento aveva allestito una sua squadra di governo. Anticasta, Anti vecchiume, Anti. La vittoria, però, era destinata ad essere annoverata fra quelle comunemente conosciute come ” di Pirro”. Il Movimento era a un bivio. O “Governare Con” o presentare la squadra in Parlamento, rischiare la bocciatura e, conseguentemente, tornare al voto. Chi come me aveva votato per ” scardinare il sistema” era consapevole che il ritorno alle urne, facendo divenire martire delle nefandezze della legge elettorale il Movimento gli avrebbe dato una chance notevole di rimpinguare la propria forza rappresentativa. La Storia ci disse altro. Un ” Contratto di Governo” con una forza ” di sistema”‘ che aveva raggiunto un dignitoso 17 per cento. Si chiamava Lega e per 20 anni aveva governato con colui il quale aveva inventato la causa primaria dei Vaffa: il berlusconismo! Un errore grave commesso dai soloni del democratismo che hanno bruciato letteralmente un consenso crescente nato giornalmente e conquistato a colpi di dichiarazioni di intenti quali ” onestà, giustizia, libertà, democrazia” ,sacrificati sull’ altare del potere appena varcata la soglia del Palazzo. Mentre la gente si divideva intanto in due categorie, nelle elezioni regionali in Sardegna così come in Abruzzo o nell’assemblea condominiale. O il voto esasperato ed esasperante o l’astensionismo perché fra i due apici esisteva il nulla, esisteva il pressapochismo privo di spina dorsale. La sinistra non sinistra e il Movimento che nel suo originario punto di forza, il trasversalismo, ha trovato proprio il suo tallone di Achille, complice la scarsa lungimiranza dei suoi pseudo leader che, accecati dalle luci della ribalta, non hanno colto i segnali inequivocabili di una Lega “volpe fagocita_ voti.” Mi perdoni se le rinfaccio una certa miopia. Ma lo spreco del mio voto, mi brucia grandemente alla luce, anche dell’ evoluzione dei fatti verso una deriva che non contemplavo neppure nei peggiori miei incubi. Miopi quando ” accontentaste il leghista con l’assegnazione del Ministero dell’Interno. Mai mossa fu più suicida politicamente di questa: cedere al ricatto di un diciassette per cento che anche se gli avessero dato il ministero di vattelapesca avrebbe accettato ugualmente ben consapevole del miracolo che gli si stava materializzando davanti. Invece gli venne offerto il ministero che più di tutti avrebbe garantito il successo di politiche populistiche e propagandistiche a buon mercato, senza colpo ferire, dicendo solo agli italiani stremati che la colpa della loro crisi perdurante era ascrivibile all’immigrazione incontrollata, poi agli zingari, poi ai poveri. Un gioco da ragazzi. Solo cervelloni rinvenuti sulla piattaforma Rousseau di qualche lontana galassia hanno potuto suggerire una scelta così pazzesca. Salvini ha soltanto annusato l’aria, ne ha percepito l’olezzo della ingenuità fideista che si trasforma in arrogante cecità politica e ne ha cavalcato le velleità e le debolezze, sfruttando le armi di abile trasformista di cui è detentore. Già l’eliminazione della geolocalizzazione politica ” Nord” dal simbolo del suo partito avrebbe dovuto far presagire agli attuali alleati di governo le mosse successive dello scaltro condottiero. Invece gli si è consentito di dirigere l’orchestra in un crescendo rossiniano.1) decreto sicurezza, con la ruspa sui diritti umani? Fatto.2) decreto Pillon con il ritorno al Medioevo in materia di separazione e divorzio? Quasi in dirittura d’arrivo.3) Reintroduzione del reato di occupazione di suolo nel caso di manifestazioni e poteste? Fatto.4) legittima difesa e uso delle armi? Fatto.5) decreto sicurezza bis con la definitiva uccisione dei principi fondamentali della nostra Costituzione? Fatto6) TAV ? Fatto7) Flat tax? Un’ingiuria all’art.53 della Costituzione che a chiare lettere scrive” contribuzione proporzionale alle proprie risorse ” in tema di tasse? Fatto E poi la madre di tutte le riforme ” Autonomia differenziata”, sa , quella che vede il Sud che ha votato il Movimento , nelle vesti del contadino protagonista della storiella del cetriolo. Mutuando una frase famosa che magari Lei avrebbe usato facendoci anche ridere, mi viene da dire: – Ho visto cose che voi umani…Ho visto un Ministro dell’Interno che diventa ministro dell’economia, dell’agricoltura, delle finanze, dell’istruzione, della difesa, degli esteri entrando nella porta girevole del trasformismo e uscendone secondo la necessità del momento. Secondo le circostanze, infatti, l’ uomo dotato del dono dell’ubiquita’ si è manifestato in ogni dove, e, investito dallo spirito, ha parlato tutti gli idiomi italiani e, quel che è più, è stato compreso ad ogni latitudine. Non c’è punto cardinale del bel paese che non osanni ,oggi, il ministro salvifico. Non vi è dilemma che lui non sciolga. Non vi è impossibile che lui non renda plausibile. Poliziotto coi poliziotti, vigile del fuoco coi vigili, pastore coi pastori. In mezzo alla gente, fra la gente. A parlare la loro lingua e chi se ne frega se è un adattamento al copione del momento! Mentre la Sinistra ad ogni curva perde un pezzo che prosegue da solo, non parla più la lingua del popolo, dei lavoratori e mentre il Movimento Cinque Stelle snatura se stesso piegandosi alla convenienza che annacqua i suoi principi, i suoi valori, la sua stessa genesi e ragione di esistere. Salvini è rimasto se stesso, fa Salvini! Il Suo Movimento ha un volto irriconoscibile. Molti saliti a bordo ne sono scesi dichiarando che le premesse sono state disattese. E come dare loro torto? Eravate in trincea con i No Tap, i No Muos, i no Tav .Battaglie divenute colonna vertebrale di un programma di governo che vi aveva premiato. Eravate ciechi quando avete firmato il Contratto di Governo? Un Contratto è chiaramente a prestazioni corrispettive. Ma esistono i contratti in cui uno dei contraenti ha una posizione di forza. La vostra derivava dalle percentuali sul tavolo delle trattative. E se non accettavano? Si rendevano edotti gli italiani, si evidenziavano le responsabilità politiche e si diceva: muoia Sansone con tutti i Filistei! Invece proni e in attesa in nome di una ipocrita ragion di stato e di ” concessioni” fatte dal leghista del 17 per cento passato,oggi, al 40 per cento. Svenduto di tutto , di più. Appalti con norme ” sospese” , nuova legge elettorale ” Rosatellum ter”, approvata in sordina che svilisce ancora di più la rappresentatività in combinato con la nuova riforma costituzionale propinataci sulla riduzione del numero dei parlamentari . E ieri l’ultima pantomima. Una mozione sulla Tav. Ovviamente non una questione sulla quale far gravare ” la fiducia”‘ In questo solo la Lega è esperta! . Toninelli di fatto sfiduciato. Non molla, non lascia. Non ho dubbio alcuno sul senso di responsabilità e lo dico senza retorica alcuna. Ma un Ministro la cui linea di conduzione del dicastero è contro la linea governativa vincente è un anomalia tutta italiana. Lei, ieri a caldo a proposito di Perino rappresentante dei No Tav ha scritto sul Suo blog:- La pacatezza ostentata non cambia il senso alle parole che ha usato: tradimento. Il MoVimento vi ha tradito, ha tradito la Val di Susa, il Movimento No TAV e sopratutto tradito e deluso Alberto Perino.Tradire, anche se non è un termine di moda, significa qualcosa come passare dalla parte dell’avversario. La sua è una pacatezza ipocrita che fa l’occhiolino a chi si è dimenticato cosa significhi quella parola.Non avere la forza numerica per bloccare l’inutile piramide non significa essersi schierati dalla parte di chi la sostiene” A me che sono una elettrice sembra il gioco antico delle tre carte al tavolino dell’imbonitore, un unico perdente: un popolo… Un popolo che non sa più che santi votare. Anzi sì,oggi , a causa della caduta libera , indotta o meno del Movimento, lo ha trovato il Santo che parla con le creature celesti, dice di avere la ricetta per salvare l’Italia tutta, da Nord a Sud. Ma questa, in fondo, è la prova madre per la canonizzazione. Torni a gridarlo quel Vaffa prima che sia troppo tardi. I sondaggi e soprattutto il voto premiano la Dignità e la Coerenza