IL PREMIER CONTE NUOVO RE SALOMONE?

IL PREMIER CONTE NUOVO RE SALOMONE?

Due donne vanno davanti a Salomone e reclamano entrambe la maternità di un bimbo. Il re cerca di dipanare l’ intricata matassa ma l’ostinazione delle due donne lo porta a prendere una decisione che da quel momento e per i secoli a venire, sarà ricordata come :” salomonica”. Dopo aver chiesto chi fosse la vera madre e aver ricevuto la stessa risposta da entrambe, il re disse:“Ognuna di voi sostiene che il bambino vivo è il suo e che quello morto appartiene all’altra donna. Ora taglieremo in due il bambino vivo così ciascuna delle due madri ne avrà una parte.” La decisione consentì di rivelare chi fosse la vera madre. Il Premier Conte, schivo, silenzioso, tirato in queste settimane dalla giacchetta sul caso Siri, il sottosegretario leghista, appare nella vicenda come un nuovo Re Salomone. Il leghista Siri, teorico della flat tax, assurto agli onori della cronaca per un brutto caso di intercettazione atta a mettere in luce una vicenda di presunta corruzione,sarebbe sospettato di aver intascato una tangente da 30 mila euro. Secondo gli inquirenti l’imprenditore Arata, ex deputato di Forza Italia, con interessi specifici nel campo dell’energia alternativa dell’ eolico, avrebbe fatto pressioni sul sottosegretario affinche’ quest’ultimo perorasse le ragioni delle sue societa’intervenendo sui provvedimenti legislativi inerenti la specifica materia. Giorni di tensione dopo la divulgazione della notizia fra gli alleati di governo, con i pentastellati che invocano a gran voce le dimissioni di Siri e il Vice vicepremier leghista che ritiene che il sottosegretario debba, invece, rimanere al suo posto in quanto solo indagato. Siri stesso qualche giorno fa dichiarava ai giornalisti di essere pronto al passo indietro ove i magistrati non lo avessero sottoposto a interrogatorio e non avessero disposto l’archiviazione della sua posizione in un tempo ragionevole di 15 giorni. Conte, di rimando, sempre secondo notizie di stampa avrebbe risposto :” Le dimissioni si danno o non si danno , dimissioni future non hanno senso. Mi assumo tutte le responsabilità di questa decisione” (cfr Panorama). I compagni dell’avventura governativa, avversari alle prossime imminenti elezioni europee, hanno fatto della vicenda una vera e propria arma elettorale. E il Premier, investito della questione avrebbe deciso di portarla in Consiglio dei Ministri di mercoledì. La vicenda, peraltro, ha riservato un ulteriore colpo di scena. Pare che a seguito del servizio di Report sul caso dell’acquisto da parte del sottosegretario di una palazzina a Bresso, nel Milanese, attraverso un mutuo di 585 mila euro acceso con una banca di San Marino, la Procura di Milano abbia aperto un’inchiesta. In un’anticipazione della trasmissione tv Report, sarebbe stato rivelato che il notaio che ha eseguito il rogito dell’operazione immobiliare di Siri,avrebbe detto di aver segnalato la pratica all’Uif (Unità d’informazione finanziaria) della Banca d’Italia in quanto sospetta. L’Uif si occupa di antiriciclaggio.( cfr. Corriere.it) Da indiscrezioni mediatiche sembrerebbe, però che ancora non vi siano iscrizioni di indagati nè ipotesi di reati ascrivibili. Il sottosegretario, tramite il suo legale, avrebbe dichiarato che l’ operazione sarebbe stata del tutto legale e regolare. Mentre si attendono sviluppi giudiziari sulle vicende che vedono coinvolto Siri, prosegue il toto scommesse sulla sua permanenza o meno nella squadra dell’esecutivo. Dai banchi leghisti vengono mosse critiche a Conte che avrebbe abbandonato la sua salomonica posizione super partes. Massimiliano Romeo, esponente leghista ha detto al Fatto Quotidiano: “Siamo esterreffati per le parole del premier sul caso Siri. Speravamo che Conte prendesse una posizione più di mediazione, invece sembra si sia sbilanciato in maniera abbastanza chiara dalla parte del M5S, perdendo il ruolo da arbitro che lo aveva contraddistinto con grande capacità nel primo anno di governo”. Ma il Premier stavolta abbandona il suo tradizionale riserbo e all’inaugurazione a Roma della nuova sede dell’informazione ha dichiarato ai giornalisti che lo incalzavano per avere anteprime sulla vicenda:”Non ho mai accettato di fare l’arbitro ma il premier, che è un concetto diverso”. (cfr Repubblica) Ormai è certo che Conte proporra’ in Consiglio dei Ministri la revoca di Siri da Sottosegretario, ma egli stesso assicura non si andrà alla conta. Cresce, quindi, la curiosità per la ” salomonica” e ” forse fantasiosa” decisione che il Consiglio dei Ministri prenderà.