GIORGETTI: PRONTO A MOLLARE SE LE COSE NON CAMBIANO

Il vicesegretario federale della Lega Nord e Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti, noto ormai come il “braccio destro” di Savini, vede nero nello scontro tra Lega e M5S, uno scontro che a suo dire potrebbe portare alla fine del Governo Conte, a meno di ritrovare “l’affiatamento”.Nelle sue esternazioni alla stampa estera, parla di un Governo che sta viaggiando nell’immobilismo e fa capire che sarebbe “pronto a lasciare se questo Esecutivo non farà le cose che la gente si aspetta”. La Previsione di Giorgetti raccontata al Corriere della Sera è poi ancora più perentoria: “In giugno verrà la grandine e i più deboli ed esangui saranno i primi a cadere…” Questa frase del sottosegretario di Stato viene letta non soltanto come un pronostico elettorale e una minaccia di sfratto al Movimento 5 Stelle. Il Corriere evidenzia come non sia facile capire se Giorgetti si riferisca solo alle decisioni che si prenderanno in Commissione Ue il 5 giugno prossimo, quando si entrerà nel merito della dicussione sulla procedura d’infrazione all’Italia per eccesso di debito. L’altro uomo forte della Lega che ormai pare essere la Cassandra del Governo, incalza dicendo: “Ma non si accorgono del clima, non lo sentono? Io ci vado nelle aziende, vedo gli impianti, le vedo le persone che si fanno un culo così per starci dentro… E noi? Noi siamo sempre lì, con ‘ste questioni…”. Volendo così rispondere a Di Maio che i giorni scorsi aveva accusato la Lega di un riaccostamento a Berlusconi. In pratica secondo Giorgetti se non si cambia marcia sono guai: “Perché se le cose non cambiano davvero, allora sì che il cambiamento rischia di diventare rivoluzionario”. Un monito che forse dovrebbe essere inteso da ambo le Parti del Governo e che comunque fa intravedere la possibilità che potrebbe già essere nel cassetto la volontà di pensare ad archiviare il Governo.