IL CANTO DEL CIGNO PER UN’ UMANITÀ CHE PERDE SE STESSA

IL CANTO DEL CIGNO PER UN’ UMANITÀ CHE PERDE SE STESSA

E un canto si perse nel vento,nella notte, nella solitudine, dentro acque calme che videro l’orrore.Com’è l’Amore,com’è l’Amore!Quello vero, quello che regala la Vita alla distanza e non teme, senza fede, fa atto di fede. Mentre l’uomo uccide e si nasconde…Cigno bianco…l’assassino han visto le onde! Recoaro, nel vicentino, si è risvegliata qualche giorno fa con una triste notizia.Il cigno reale maschio che abitava il laghetto è stato trovato morto. Con il collo spezzato. Maestoso, superbo nella sua candida bellezza, signore di quello specchio d’ acqua, rallegrava adulti e bambini. Gli era compagna inseparabile la femmina. Sempre insieme in quel giro lacustre che ispirava poesie a chi scorgeva nella coppia un simbolo di amore, di fedeltà, di lealtà. Il cigno è monogamo per antonomasia, e, secondo la leggenda, esprime il suo migliore canto poco prima di morire. Chissà il canto del povero esemplare, colpito a bastonate con violenza inaudita tanto da spezzargli il collo. Non una lotta per conquistare la femmina, per proteggere il territorio, per salvare i suoi piccoli. In attesa del referto ufficiale le analisi effettuate dall’istituto zooprofilattico fanno presagire una triste verità. Lei, la sua femmina, lo sente ancora quel canto di agonia. Lì, come la Cavallina Storna, ha il volto dell’assassino nelle ” pupille fise”. E non puo’ parlare, non sa parlare. Come possono gli umani arrivare a compiere tali barbarie? Loro avevano fatto sorridere i loro figli, avevano commosso il cuore degli amanti, avevano gridato al mondo che l’ Amore resiste all’usura e all’oblio del Tempo. Come avevano potuto porre fine alla vita del suo Amore? Non aveva potuto e saputo difenderlo. Inerme era stata contro quella barbara violenza. Non ricordava più: -si era scagliata contro uno o tanti assassini? Aveva sbattuto le ali per richiamare aiuto? Aveva beccato la mano crudele?Cosa aveva fatto? _ Non ricordava più… Solo le onde riflettevano il suo dolore. Come poteva il laghetto rimanere calmo mentre la tragedia vi aveva dimorato? Se lo chiedeva lei mentre il sole sorgeva ancora, mentre tutta quella gente la guardava stranita, mentre i bimbi la chiamavano ancora, mentre le telecamere la riprendevano, mentre le autorità portavano via quel corpo esamine tanto amato. Se lo chiedeva. Che importanza aveva ormai? Un cigno muore di amore, muore di dolore, sa parlare al mondo ancora di fedeltà. Anche lei è andata via. Non mangiava più, ha detto il sindaco del paesino commosso. La femmina del cigno ha deciso che non voleva più vivere senza il suo amore. O forse ha compreso, molto prima di noi, che un mondo in cui baby gang uccidono un uomo indifeso, in cui una bimba lotta per la vita perché un balordo ha sparato un altro uomo e le è passato sopra mentre era in terra riversa, senza alcun brivido di rimorso o pietà, non è un mondo degno di essere vissuto. Ha cantato anche lei, chissà. O forse ha fatto un nome, dei nomi…Persi nel vento. Domani le telecamere a sorvegliare il parco ha promesso il sindaco.Forse… riprenderanno due cigni a nuotare felici sul lago, perché una storia come questa, non puo’ morire per mano di un uomo.