IL TIFOSO DEL NAPOLI SECONDO DE LAURENTIIS: UN INGRATO CHE VUOLE LO SCUDETTO

IL TIFOSO DEL NAPOLI SECONDO DE LAURENTIIS: UN INGRATO CHE VUOLE LO SCUDETTO

ADL parla sempre tra le righe e c’è ancora chi, dopo tanti anni, non l’ha capito. Adesso sta preparando il terreno per le cessioni “eccellenti”, e come ha sempre fatto in questi casi cerca e trova un nemico al quale addossare le conseguenze di quello che lui decide. Adesso è il pubblico che non lo segue, che non lo supporta, che diserta lo stadio pretendendo poi addirittura lo scudetto, testualmente: vogliono “il matrimonio con i fichi secchi” . Si è dimenticato il Napoli in serie C e B con 50.000 spettatori ad ogni gara, e i tanti abbonati alle Tv private ed ignora (?) che ai tempi di Maradona lo stadio aveva 84.000 abbonati e la maggior parte di tifosi aveva acquistato abbonamenti bi/triennali. Sarebbe forse il caso di ricercare i motivi del calo, dell’allontanamento piuttosto che attaccare a testa bassa. Perché non si chiede se forse non sia la struttura, ormai vecchia e fatiscente dove mancano, in alcuni settori, i servizi igienici; perché non si chiede se per caso le ultime prove della squadra non abbiano irritato la gente fino a disertare lo stadio; perché non si chiede se la gente non si sia forse stancata di dover sempre vedere cambi di giocatori e/o allenatori quando si sta per fare il tanto sospirato “salto di qualità”, vedi esperienze precedenti di Benitez e Sarri. E della partenza di Hamsik ne vogliamo parlare? La notizia era già nota a tutti in città e fuori, anche prima della chiusura del mercato invernale, e chi è arrivato a riempire il vuoto che lascerà Marek? Tutte queste cose sono sistematicamente ignorate, primo perché il nostro ADL è troppo pieno di se per ammettere errori di sorta; secondo perché nella sua personale concezione di marketing considera solo quello che gli altri gli devono dare, il cambio prevede poi solo l’accontentarsi, meno che meno “pretendere” lo scudetto. Circola tra i tifosi, i più “cattivi”, la voce che ADL non sia interessato a vincere per non pagare il premio scudetto, può essere una battuta, più o meno spiritosa, ma dopo quanto ha dichiarato oggi un fondo di verità può esserci, anche se la verità forse (?) è più “banale” e cruda di quanto si creda. Secondo quanto visto ed accaduto negli anni della sua gestione, ADL considererebbe il Napoli una vetrina dove mettere in esposizione i “gioielli” perché poi venga qualcuno ad acquistarli, i precedenti sono per questa tesi: Lavezzi, Cavani, Higuain, Jorginho, adesso Allan, Koulibaly e chissà quale altro andrà a prendere il loro posto. Questo spiegherebbe il perché De Laurentiis predilige i campioni potenziali, le giovani promesse invece di quelli già affermati. Questo spiegherebbe anche il perché di Mazzarri, Benitez, Sarri ingaggiati per progetti di vittoria poi, arrivati ad un passo da essa fermati ed allontanati per ricominciare da capo nonostante che con il lavoro dei citati, più o meno tre anni, e con qualche ritocco si sarebbe potuto raggiungere qualche risultato più prestigioso di una Coppa Italia, con rispetto parlando. E si badi bene che da questo discorso non è escluso neppure Ancelotti visto che giorni fa, sul Mattino di Napoli, ADL ebbe a dire che per il futuro della panchina azzurra vedrebbe il figlio di Carletto. E allora perché mai annunciare l’ingaggio di Ancelotti con tanta enfasi e con parole che andavano diritto, diritto ad aspettative di vittoria? Vittoria che sentendolo oggi intendeva escludere quella dello scudetto. Ma allora se era cosi tanto valeva tenere Sarri, o Benitez se non Mazzarri che una coppa gliela potevano garantire. Ed ora, in virtù di tutto questo, si lamenta che la gente abbia un momento di disamore, da un lato mentre da quello più utile a lui tutto questo casca a “fagiolo” per innescare un discorso che prepara il terreno per il prossimo Giugno dove ci sarà da attendersi una vera rifondazione ma mica per vincere lo scudetto, quello il tifoso lo potrà solo sognare, sempre secondo le “strategie” del presidente. Per ora attendiamo “ansiosi” di sapere la sua verità sulla partenza di Hamsik, sperando che non sia la solita e ormai trita questione di attaccamento alla maglia che è venuto a mancare, Marek è rimasto a Napoli 12 anni rifiutando varie offerte, anche più appetitose degli ingaggi del presidente ADL per cui ci sentiamo di consigliargli di non provarci, tanto ormai quelli che ci credono sono sempre meno, e si vede dal calo delle presenze al San Paolo.