SALUTI ANTIFASCISTI, ALDO CAZZULLO. CORDIALMENTE
Amico Cazzullo, intendiamoci: non che non apprezzi il tentativo – generoso – di “rinazionalizzare” la Resistenza, facendo capire agli “altri” che difendere i partigiani non significa necessariamente “essere comunisti” (cosa che buona parte della fasciosfera continua a ripetere), e che anzi è il contrario (ossia, essere contro i partigiani significa essere fascisti). Innanzitutto, se la Resistenza è diventata una “cosa rossa” come denunci non è certo colpa di concetti proprietari dei “rossi” ma per un abbandono dei partiti moderati che fino al 1992-93 celebravano il 25 aprile tanto quanto (anzi, i “rossi” non a caso si annoiavano alle celebrazioni). In più, permettimi: si possono avere tutte le riserve del mondo su come i gruppi di sinistra oggi conducono la loro battaglia, e sulle contestazioni alla Brigata Ebraica ho fatto alcune delle peggiori litigate della mia vita. Ma dire «cosiddetti antifascisti» è veramente penoso. Perché poi a fare i picchetti, a bloccare gli assalti a Torre Maura e a Casal Bruciato, a protestare contro lo sfregio a Genova, ci vanno solo i «cosiddetti». A te non ti ci ho mai visto.
