ZINGARETTI METTA IN SOFFITTA LA STAGIONE DEL GIUSTIZIALISMO

Nicola Zingarettideve abituarsi a leggere tutto e il contrario di tutto sulla suavittoriae sui primi passi della suasegreteria. Avrà molti consigli (Antonio Padellaro sulFatto quotidianone ha tirato fuori 10 sotto forma di domanda), sarà di volta in volta giudicato come troppo disinistra, come troppo poco, come sviluppista e industrialista, come la santa pazienza gli consentirà di ascoltare. Però c’è una cosa che, lo dico presuntuosamente, non hanno capito amici e nemici sul senso della sua vittoria. Non so se sia finito ilrenzismo, non so se siano finiti il nuovismo o il radicalismo identitario. So che abbiamo messo alle spalle quel fenomeno chiamatoanti-berlusconismo. Chiarisco meglio per evitare incomprensioni. L’antiberlusconismo è stato il motore della sinistra passata. Il mondogiustizialistaha preso la guida della sinistra perché, seguendo l’ispirazione di giornalisti, gente di tivù e alcuni pm, ha ragionato attorno a i seguenti convincimenti:Silvio Berlusconinasce da un traffico oscuro di denari, nella sua vita c’è contiguità con lamafia, ha unconflitto di interesseevidente e gigantesco, è un “porcellone”. C’è stato contro di lui uno scatto morale che culminò con la grande manifestazione delle donne chiamata “Se non ora quando”. L’opinione pubblica contraria a Berlusconi cementava più sentimenti il cui tratto fondamentale era la ripulsa morale Tutti questi nobili sentimenti sono stati portati al sostegno deicinque stelle, malgrado il dato evidente della povertà culturale, della contiguità con posizionirazziste, della mancanza didemocrazianelpartito di Casaleggio. Questa roba che nasceva dal ventre dell’antiberlusconismo ha portato centinaia di migliaia dielettoria votare per chi ha regalato il potere all’uomo più a destra d’Europa, cioèMatteo Salvin Tutti questi nobili sentimenti sono stati portati al sostegno deicinque stelle, malgrado il dato evidente della povertà culturale, della contiguità con posizionirazziste, della mancanza didemocrazianelpartito di Casaleggio. Questa roba che nasceva dal ventre dell’antiberlusconismo ha portato centinaia di migliaia dielettoria votare per chi ha regalato il potere all’uomo più a destra d’Europa, cioèMatteo Salvini. Questa mostruosità, sia chiaro, non è stata creata dall’essere stati contro Berlusconi ma dall’aver fatto crescere una ondata popolare guidata da giornalisti spregiudicati, da politici d’accatto, da tribuni televisivi, damagistratiche hanno trasformato una ripulsa morale nel serbatoio per ladestrapeggiore che l’Italia abbia mai avuto. Dietro Zingaretti, e persino indipendentemente da lui, ci sono ben altri movimenti, alcuni non ancora nel pieno del loro vigore. Si reggono sullasolidarietà, sull’antirazzismo, sulla lotta contro lediseguaglianze, sulla difesa di unsindacatoora diretto da un grande sindacalista, sulla pratica di una democrazia vera, quella che ha vistodomenica 3 marzouna massa incredibile di persone fare la coda e votare allePrimarie del Pd. Qui c’è Zingaretti. La suasegreteriapoggia su sentimenti profondi e profondamente democratici che non possono essere trasportati da una parte o dall’altra. Sono i sentimenti della sinistra, delcattolicesimo socialee democratico, dellatradizione laica e socialista. Sono l’Italia. Ecco perché interrogarsi su Zingaretti senza capire l’onda che lo ha portato, giustamente, dove è ora, è esercizio di pura accademia giornalistica.