DOPO IL DISCORSO DI CONTE, UNA RIFLESSIONE PER LA SINISTRA

DOPO IL DISCORSO DI CONTE, UNA RIFLESSIONE PER LA SINISTRA

A 24 ore dal discorso di Conte, forse è possibile, amici di sinistra, una riflessione più profonda delle grida di giubilo.È vero Conte gliene ha cantate quattro e ci volevano tutte. È stato importante che lo abbia fatto. Col suo discorso si è ufficialmente allargata l’area di opposizione alla politica e ai metodi del “capitano” . Non solo la sinistra più meno arrabbiata, più o meno interessata ma un fronte più ampio. Che poi questo fronte ce la faccia e tutto da vedere.Ma. Devo aggiungere alcuni ma.Conte non ha mai nominato l’immigrazione. Neanche di striscio. Mai. Se ne deduce, visto che per il resto Salvini è stato criticato con inusuale durezza che invece la sua politica sugli immigrati a Presidente del consiglio andava bene. Ecco a me basta questo per guardare a Conte in modo del tutto diverso e per avere molti, molti dubbi.Perché all’ex capo del governo non solo è andata bene l politica sull’immigrazione ma tutta la politica del governo giallo verde. Questo ha detto. Salvini insomma ha interrotto un percorso positivo.Vi piace? A voi che avete esultato per le critiche a Salvini, basta? Perché se vi basta siamo messi proprio male. Il “capitano” non è la causa del male ma la sua conseguenza. Un pochino, giusto un pochino, di analisi marxista, non guasterebbe. Salvini può fare quello che fa perché ha un seguito. Il seguito non è di fascisti col moschetto ma di popolo incazzato e disperato. Quindi deluso, cattivo, esasperato. Da accettare quindi? No, da combattere. Da convincere. Con proposte migliori, con una politica diversa. Questa non c’è e non c’è nessuno che la proponga. E finché non ci sarà vincerà lui. Se sarà bloccato questa volta da un accordo parlamentare si rifarà alle prossime elezioni. E voi – noi – applaudiremo il Conte di turno che è d’accordo con lui ma lo critica . Mi sono stufata.