A PROPOSITO DI MINISTRI E LAUREE
Ancora con la storia dei ministri senza laurea. Ma in quale scuola avete studiato diritto pubblico? La Costituzione fino a quale articolo l’avete letta?In Italia anche voi, vorrei dire ‘purtroppo’, potete diventare ministri. Laurearsi non serve. Nemmeno diplomarsi. Basta avere le idee chiare sulle scelte da fare riguardo il settore assegnato, e secondo le aspettative di chi ti ha eletto.Speranza non deve conoscere le malattie esantematiche per decidere la politica sui vaccini: ci sarà un esperto dello staff che gliele illustra. E un Consiglio Superiore di Sanità.Bellanova, che se non ha studiato è perché da ragazza è andata a zappare la terra, se non sa che cos’è la xilella – cosa che dubito – se lo fa spiegare da un suo dirigente. Poi decide che cosa fare.Per fare politica servono la passione e le idee chiare su che cosa il tuo popolo si aspetta. Niente in contrario se nemmeno Di Maio, Salvini e la Meloni sono laureati. Anzi, la storia di un ex steward dello stadio che diventa in pochi anni ministro degli esteri a me piace. Un giovane come Di Maio che fino all’altro ieri distribuiva panini e aranciate allo stadio e che oggi è ministro degli Esteri mi piace. Più di qualche trombone azzimato che lo ha preceduto. Frega poco se non parla le lingue. A quei livelli c’è sempre lo stuolo di interpreti i quali, anzi, avrebbero potuto evitare qualche gaffe a chi pretende di fare da sè. Piuttosto sono preoccupato, a quei livelli, della sua adesione ai gilet gialli. O delle frequentazioni della delegazione del suo partito al PE.
