BUON ONOMASTICO MONICA VITTI. UNA BELLA PERSONA

BUON ONOMASTICO MONICA VITTI. UNA BELLA PERSONA

Nel giorno di Santa Monica consentitemi di rivolgere un pensiero carico di affetto alla Monica più Monica di tutte: Monica Vitti. Saranno almeno 15 anni che non si hanno più notizie di lei, nessuno conosce le sue attuali condizioni di salute, dove sia e cosa faccia. Uno strettissimo riserbo circonda l’attrice cara a Michelangelo Antonioni che è stata la regina in assoluto della commedia all’italiana. Quanto ci hai fatto ridere, Monica, con le tue ansie, le paturnie e le piccole grandi fissazioni (e frustrazioni) dell’italiana medio. La scena-cult, almeno per me, è quella in cui viene riempita di mazzate dal marito, il fintamente imperturbabile Alberto Sordi, quando gli confessa di avere l’amante. “Amore mio, aiutami”, il titolo del film, datato 1969. E l’amante era interpretato da Silvano Tranquilli, reduce dai fasti televisivi de “I ragazzi di padre Tobia”, con il sagrestano Giacinto alias il “nostro” Franco Angrisano. Proprio Angrisano nel 1973 in “Polvere di stelle”, interpretando un gerarca fascista, si tolse lo sfizio di una bella palpata ai prosperosi seni della Vitti, nei panni della soubrette Dea Dani. Fateci caso: ogni volta che si chiede a una giovane attrice, talentosa e non, a chi vorrebbe assomigliare, il 99% delle risposte è: a Monica Vitti. Perché lei è entrata nell’immaginario collettivo come vera e propria maschera di donna ironica e autoironica, bella ma non narcisista, simpatica, energica, leale. Io ho avuto la fortuna di conoscerla e intervistarla quando venne a Salerno, ospite di Enzo D’Elia, a presentare il suo libro “Il letto è una rosa”. Pensavo di trovarmi di fronte una diva, un’icona dello spettacolo e invece nell’incontro fu assolutamente spontanea e semplice. Proprio una bella persona. Tanti auguri