CHAMPIONS LEAGUE:JUVE BELLA MA AGGUANTATA, A MADRID UN PARI SPETTACOLO

CHAMPIONS LEAGUE:JUVE BELLA MA AGGUANTATA, A MADRID UN PARI SPETTACOLO

Impresa a Madrid sfiorata con Cuadrado e Matuidi, poi Savic e Herrera firmano il pareggio. Inizia con una beffa nel finale la Champions League 2019/20 della Juventus di Sarri: i bianconeri hanno pareggiato 2-2 in casa dell’Atletico Madrid, subendo la rimonta al 90′ dopo essere stata in vantaggio di due gol.Dopo un primo tempo in sofferenza, la Juve ha sorpreso i Colchoneros con le reti di Cuadrado al 48′ e Matuidi al 65′. La reazione spagnola è arrivata di testa sugli sviluppi di calci piazzati: Savic (70′) e Herrera (90′). Dopo un primo tempo a reti bianche ben controllato, ma con qualche sofferenza di troppo, la Juve sfodera un magistrale seconldo tempo e va al doppio vantaggio con due azioni spettacolari grazie a Cuadrado e Matuidi’.La Squadra di Simeone però non molla, e trova la clamorosa rimonta con due gol di testa da palla inattiva.Una gran bella partita, una gran bella Juve che però subisce una beffarda rimonta.Cuadrado, Matuidi,Bonucci i migliori, bene anche Dybala entrato nel finale.Nello stesso girone la Lokomotiv Mosca sbanca Leverkusen e va in testa al girone.Con il Napoli, un ora di grande Juve, poi rimontata. Questa sera e durata 70 abbondanti, anche se ancora rimontata, la perfezione è impossibile, ma il percorso di crescita c’è. Una sfida nella sfida, mille volti per una stessa partita.Il 2-2 di Atletico Madrid-Juventus è un racconto fedele nella sostanza ma non nella forma di una partita giocata a folate da una parte e dall’altra del campo, con un primo tempo dominato dalle difese e una ripresa in cui sono saliti in cattedra i movimenti e la qualità offensiva delle due squadre.Per la Juventus un pareggio importante ma beffardo dopo essere stata sopra di due gol, raggiunta solo al 90′ da un colpo di testa di Herrera sugli sviluppi di un corner e dopo aver subito il primo gol sempre partendo da calcio piazzato.Un punto di forza dei Colchoneros certo, ma anche un primo punto debole della squadra di Sarri in questo inizio di stagione se si sommano le disattenzioni contro il Napoli in campionato. Che la Juventus “sarriana” sia ancora un cantiere lo dimostrano la scelta iniziale di affidarsi ai “soliti vecchi 11” con l’eccezione forzata di De Ligt, ma anche la necessità di schierarsi con un 4-4-2 più attento a limitare l’avversario piuttosto che a proporre calcio offensivo. Nel primo tempo però i bianconeri sono apparsi intimoriti, timidi nel pressare l’avversario, ma concentrati nel difendere la propria porta limitando al minimo le occasioni per il talento di Joao Felix e la veemenza di Diego Costa.L’Atletico dal canto suo ha messo in difficoltà i bianconeri con precisi cambi di gioco, ma senza trovare precisione e tempismo nell’ultimo traversone nonostante gli spazi. Il copione è però decisamente cambiato nella ripresa quando la Juve, sfruttando le ripartenze e la serata di grazia di Cuadrado, ha saputo ribaltare le situazioni trasformandole da difensive in offensive nel giro di pochi tocchi. Al 48′ un lancio di Bonucci dalla propria area di rigore ha lanciato a campo aperto Higuain, bravo a vedere l’inserimento di Cuadrado a destra con il colombiano fenomenale nell’infilare l’incrocio dei pali col piede mancino.Dopo un’occasione ancora creata dall’imprevedibiltà di Cuadrado e sprecata nella rifinitura da Danilo, il raddoppio è arrivato dalla fascia opposta con Ronaldo e Alex Sandro bravi ad apparecchiare un cross perfetto bucato da Savic e infilato in porta di testa da Matuidi a termine di un’azione corale. Nell’ultima parte di gara però è venuto fuori l’orgoglio dell’Atletico, di grinta e qualità nelle giocate. Decisive però come sempre le palle inattive: al 70′ Savic ha ribadito in rete un assist di Gimenez dal secondo palo; all’ultimo minuto prima del recupero poi è stato Herrera, sicuramente uno dei meno attesi, a capitalizzare al meglio l’inserimento di testa dagli sviluppi di un corner per il 2-2 finale, prima che Ronaldo ammutolisse di paura il Wanda Metropolitano dribblando mezza squadra avversaria e sfiorando il palo al 95′. Un punto che può andare bene a entrambe le squadre, ma che lascia sicuramente gusti diversi nei palati dei due allenatori.