LA RIVOLUZIONE DELLA TENEREZZA

Nei giorni scorsi Papa Francesco ha incontrato i giovani nati in una “casa” di accoglienza, fondata negli anni 50 in Portogallo, nella città di Braga. È un luogo, ancora oggi, di prossimità agli ultimi.  È il luogo che offre ospitalità a tanti bimbi figli di nessuno. Questa “casa” è destinata a prendere il nome del fondatore: Padre David de Oliveira Martins. Uno dei luoghi che sparsi nel mondo e nel tempo ci riportano al senso della Fede e dell’impegno. A questi ragazzi, di ieri di oggi, Papa Francesco ha voluto rivolgere il suo saluto, nella preghiera tutte le persone assistite dal progetto che, da momento della fondazione, è riuscito a “costruire” più di 70 abitazioni destinate ai poveri e, soprattutto, dedicate ad un potente argine alle cause della nascita degli orfanotrofi. Lo ha fatto rafforzando la scossa portata dell’esempio dato dalla loro stessa vita: “Voi siete di Cristo! Questo è il senso profondo della vostra storia fino ad oggi, ma è soprattutto la chiave per affrontare il futuro. Siate sempre di Cristo nella preghiera, nella cura dei vostri fratelli e sorelle più piccoli. Non abbiate paura di partecipare alla rivoluzione a cui vi chiama: la rivoluzione della tenerezza. Cristo cammina con voi e vi guida”. Il Papa a conclusione dell’incontro ha voluto fare una raccomandazione trasformata in invito: “Non lasciare mai che il passato determini la vostra vita. Aspettate sempre con ansia. Lavorare e lottare per ottenere le cose che si desiderano. E che nessuno di voi si senta mai solo; anzi, spetta ad ogni uomo, creato ad immagine di Cristo, essere vicino al prossimo. Che Dio vi conceda di essere portatori della sua misericordia, tenerezza e amore gli uni per gli altri”. Quei giovani sono pronti, sono parte della “rivoluzione della tenerezza”, ma noi, tutti noi, dove siamo? Quali luoghi, quali “ponti”, quali prossimità abbiamo costituito? Quale “preoccupazione” abbiamo preso in carico? Quali paure ci hanno impedito di farci portatori della rivoluzione della tenerezza?