L’INEDITO DI BATTIATO E LA PRESUNTA MALATTIA

In occasione dell’uscita dell’inedito di Franco Battiato, sento di dire alcune cose perché Claudio Rocchi e Franco erano, praticamente dai tempi della gioventù,come fratelli, e Claudio qualcosa su questa vicenda fatta di illazioni, preoccupazioni vere e finte, allarmi e accuse, avrebbe detto.Precisando che la riservatezza di Franco Battiato sulla propria vita personale è proverbiale, ipotizziamo che oggi l’artista sia malato. Ipotizziamo, sottolineo.Non parlerebbe del proprio stato, non vorrebbe fossero diramati bollettini medici, non darebbe ad alcuno il permesso di rivelare la natura della malattia.Si fiderebbe della sua famiglia, che tra l’altro non avrebbe alcun motivo di maltrattarlo o segregarlo (come da qualcuno è stato detto), perché sempre se ne è fidato e anche perché, se vogliamo essere orrendamente materialisti, ha sempre dichiarato che la sua eredità sarebbe andata ai nipoti, dunque squallidi motivi di manipolazione non ce ne sarebbero.Dovesse esserci qualcosa di turpe e poco chiaro nel modo in cui Battiato viene accudito, persone che gli sono state sempre vicine come Yuri Camisasca parlerebbero e si muoverebbero subito.Se qualcuno arriva a sostenere di essere stato contattato telefonicamente già un anno fa da un Battiato incapace di parlare, contattato a ripetizione nell’arco di un pomeriggio come per una richiesta d’aiuto e poi informato che si stava provvedendo a cancellare tutti i numeri dell’agenda di Battiato, l’unica cosa da fare era ed è sporgere denuncia.I fan, sempre ipotizzando un uomo così malato da non poter avere con loro un contatto diretto, si rassegnassero alla discrezione e al rigore di chi vuole vivere la propria condizione in silenzio. I fan hanno diritti? Certo. Il diritto di farsi custodi dei desideri di colui che ammirano, e di rispettarli.