NEMICO IRAN MA E’ L’IRAQ AMERICANO CHE ESPLODE IN RIVOLTE PER LA FAME

Trent’anni di guerre americane inventate e milioni di morti non hanno cambiato niente. Corruzione e soprusi dopo Saddam sono quelli di prima, la denuncia di Piero Orteca.Dopo quasi trent’anni di guerre, guerriglie, sanguinosi attentati e scontri violentissimi tra l’Occidente l’Islam e, all’interno di quest’ultimo, tra sunniti sciiti, siamo sempre punto e a capo. L’Irak resta un’area di crisi ingestibile, dove si continua a morire come ai tempi di Saddam Hussein. Solo negli ultimi due giorni ci sono stati oltre 100 morti e 2500 feriti, per le violentissime proteste scatenate da una situazione economica al collasso. Non vogliamo dire una bestemmia, ma molti iracheni in questo momento stanno pensando che forse si stava meglio quando si stava peggio. Insomma, la “esportazione” della democrazia è stata una gran presa per i fondelli, che mascherava l’esigenza di mettere una pezza al rovinoso processo di decolonizzazione governato in primis dagli americani e, a ruota, da inglesi e francesi. In definitiva, se oggi il Medio Oriente è diventato il bubbone più pericoloso per la stabilità internazionale, gli “untori” che stanno dietro cotanta peste hanno un nome e un cognome precisi… CONTINUA SU REMOCONTRO: