NON TEMETE, NEL MEDITERRANEO SI MUORE ANCORA

Non temete, non vi preoccupate per la vostra estinzione. Per le vostre cose.Non vi agitate per il fatto di sentire poco sparlare il più perfido dei sovranisti.Il Mediterraneo è ancora la più grande delle trincee. Il cimitero più capiente.E anche oggi nel giorno che ci vede protestare per un mondo migliore, più pulito, nel nostro mare si muore.Oggi, ben sette persone, 5 bambini e 2 donne, hanno lasciato le loro esistenze nel naufragio, in un tratto dell’Egeo p, di un barcone di migranti, partito dalle coste della Turchia e diretto in Grecia.A renderlo noto la guardia costiera di Atene, che ha recuperato i corpi delle vittime nei pressi dell’isolotto di Inousses, vicino a Chios.I soccorritori hanno tratto in salvo 4 bambini, 3 donne e 5 uomini. Le loro nazionalità non sono state rese note.Intanto ci avviciniamo all’anniversario di quella notte tra il 2 e il 3 ottobre del 2013 quando un barcone, partito dalla Libia, si rovesciò e affondò a meno di un chilometro dall’Isola dei Conigli.A bordo della nave erano imbarcate più di 500 persone: 368 di loro persero la vita.Solo 155 vennero recuperate.Fu quella una delle stragi con il maggior numero di vittime avvenute nel mar Mediterraneo.Una tragedia che avrebbe dovuto svegliare le coscienze ma che fu seguita da uno stillicidio che come ben sappiamo prosegue senza fine ancora oggi