SALVINI È UNA CHIARA FERRAGNI FUORI FORMA CHE SI NUTRE DI ODIO E DISPERAZIONE

Ricapitolando: negli ultimi giorni Salvini ha prima deciso di far cadere il governo, poi ha negato di volerlo fare, quindi ha detto che avrebbe ritirato i suoi ministri, ma alla fine non li ha mai ritirati, ha dichiarato che il taglio dei parlamentari era “un favore a Renzi” e, poche ore dopo, ha annunciato che la Lega lo avrebbe votato.In pratica, è passato da “VOGLIO I PIENI POTERI” a “VOGLIO DI MAIO PREMIER”. Indubbiamente, aveva sottovalutato la possibilità che il M5S e il PD potessero anche solo immaginare un accordo.E ora come ora un parlamento ostile gli fa molta paura, perché all’orizzonte si iniziano a intravedere possibili nuove incriminazioni sul russiagate e sul caso Open Arms.Stavolta un’accusa di sequestro di persona aggravato potrebbe fargli male sul serio, senza i grillini a salvarlo. Se si va a votare, però, Salvini vince a mani basse.Il suo consenso non è calato quasi per niente, in questi giorni, anche se a molti di noi piacerebbe credere il contrario.E sono inutili e fuorvianti i paragoni che leggo tra la sua parabola e quella di Renzi: il consenso di cui era stato investito il Matteo toscano era fatto di una materia completamente diversa. Salvini, pIù che un leader politico, è un influencer.I suoi post che riscuotono maggiore gradimento sono quelli in cui abbraccia la figlia, si traveste da poliziotto o coglie fiori di zucca nei campi, accovacciato come se stesse cacando.Non scherzo: questi tre post hanno totalizzato un numero di like circa dieci volte superiore alla media dei suoi post “politici” o “contro l’immigrazione”. Salvini è una Chiara Ferragni fuori forma che si nutre di odio e disperazione. Ma adesso, come dicevo, un’incriminazione potrebbe pesargli sul serio.Non in termini di voti, magari, ma nei tribunali.E le aperture ai 5 stelle, le giravolte e i ripensamenti, servono ad evitare questo.Salvini sa benissimo che, tornando al governo con Di Maio, potrebbe trovarsi nella situazione di prima, seguitare a far crescere comodamente i consensi mentre è al sicuro al governo e poi staccare la spina in un momento più propizio. Adesso bisogna solo capire se Di Maio è abbastanza inetto da cadere nel trappolone leghista o meno.Io qualche dubbio ce l’ho.