SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO
Ancora la formula del giuramento echeggiava nelle sale del Quirinale che già come in un film di Disney i fiori cominciavano d’incanto a sbocciare. Mimmo Lucano torna nella sua Riace tra gli applausi dei suoi concittadini, quegli stessi concittadini che secondo Salvini ed i giornalai al suo seguito lo volevano bandito per sempre. Di Maio invia una lettera di saluto al corpo diplomatico degna di uno statista da prima repubblica enunciando concetti che gli credevamo sconosciuti. La Procura di Milano riceve gli atti per aprire l’indagine sui selvaggi attacchi di Salvini contro Carola Rackete, procedimento che al di là degli aspetti penali trasferirà prevedibilmente un bel pacco di Euro (o di rubli?) dal conto del leader leghista a quello della ONG “Sea Watch”. Il neo-ministro Boccia impugna la legge xenofoba del governatore friulano Fedriga, peraltro a seguito di un’istruttoria che scopriamo già precisamente incardinata da Di Maio nella sua precedente veste di ministro del lavoro. La senatrice grillina Paola Taverna, nel frattempo laureatasi senza clamore in Scienze Politiche, abbandona il ruolo di “vaiassa” ed appare su La7 sfoggiando non solo un sorriso accattivante ma anche una moderazione che ha del miracoloso. Tutto in una sola giornata. Roba da sorprendere anche i più ottimisti, roba da provocare al cosiddetto “capitone” reflussi gastrici da sala di rianimazione.
