SI RIAPRE IL CASO SULLA STRAGE DI ERBA

DI CLAUDIA SABALo ha deciso la Cassazione, accogliendo così, l’esposto presentato dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, con la richiesta di nuovi accertamenti alla Corte di Assise di Como.Olindo e Rosa, erano stati condannati all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio, avvenuto ad Erba l’11 dicembre 2006 di Raffaella Castagna, del piccolo Youssef di 2 anni, della mamma Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini.Solo il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, era riuscito a salvarsi.Al centro della discussione, l’analisi di alcuni reperti mai esaminati.La storia sui reperti, andava avanti dal 2015.La difesa, aveva chiesto di poterli analizzare.Richiesta rimbalzata per anni, tra la Corte d’Assise di Como e la Corte d’Appello di Brescia.Nel 2017 i giudici della Suprema Corte ammisero l’incidente probatorio rimandando tutto a Brescia e, ad aprile di quest’anno, la corte d’Assise di Como, con una breve nota, aveva infine ancora rigettato le richieste, disponendo inoltre, la confisca e la distruzione dei reperti custoditi presso l’ufficio corpi di reato del Tribunale di Como.La decisione però, era stata emessa senza alcun contraddittorio tra le parti, e la Corte di merito dovrà ora convocare le difese per decidere se procedere o meno, con nuove analisi sui reperti.La Cassazione, ha quindi deciso di trasmettere di nuovo gli atti alla Corte d’Assise di Como che, nelle prossime settimane, fisserà un’udienza.Il processo, come richiesto dai legali dei coniugi e da Azouz Marzouk, marito, padre e genero delle vittime, potrebbe quindi riaprirsi.