IL DOMINIO DELLA JUVE, LA RINCORSA DELL’INTER
Normalmente nel fare l’analisi di una partita così importante e avvincente ci sono svariati punti di vista e giudizi difformi, mai, invece, come in questo caso, l’analisi risulta semplice e uniforme, oltre che condivisa. Ha vinto la Juve perché ha giocato meglio ed è più forte in tutto, in qualità tecnica, in fisicità, in esperienza e in ricambi all’altezza, l’Inter, davanti a tanto strapotere, non poteva che perdere. Sia chiaro non c’è stata una enorme differenza, tanto che, per alcuni momenti, la gara e stata anche equilibrata, ma la differenza c’è stata, si è vista tutta, e ha scaturito una vittoria e un risultato ineccepibile . Poi ovvio, gli episodi avrebbero potuto anche determinare un risultato diverso, Sarri ha vinto la partita quando ha operato un cambio conservativo ( Emre Chan per Dybala) e lui stesso a fine gara ha detto che voleva riequilibrare il centrocampo, un po’ troppo sbilanciato in avanti, l’Inter l’ha persa nel momento in cui sembrava aver superato l’apnea e ha addirittura accarezzato l’idea di poterla vincere ( palo di Vecino, occasione di Martinez che se avesse servito D’Ambrosio lo avrebbe messo davanti al portiere). Alla fine però tutti i ben pensanti non hanno potuto evitare di dire: ha vinto il migliore. D’alta parte anche lo stesso Conte ha confermato che la Juventus è di un’altra categoria e che l’Inter è solo all’inizio di un percorso iniziato quest’anno e ancora lungo. Per fare un esempio studentesco potremmo dire che la Juventus è uno studente già laureato a pieni voti, mentre l’Inter solo un giovane studente con bei voti e tanta voglia di studiare, ma con diversi anni accademici ancora da affrontare. La Juventus ha ripetuto la splendida gara che aveva già fatto con il Napoli, sporcata poi dalla rimonta da 3-0 a 3-3, una gara di sostanza e qualità, con un fraseggio importante che ha portato poi ai 24 passaggi consecutivi che hanno scaturito il gol di Higuain. I cambi, come già con Allegri, sono sempre di qualità, e costituiscono, per i bianconeri un valore aggiunto, sempre, mentre per le altre i ricambi assomigliano a delle riserve dei titolari.Emblematico nell’Inter il cambio per infortunio di Sensi con Vecino, per 15 minuti si era spenta proprio la luce. Poi i bianconeri possono vantare l’esperienza necessaria e l’abitudine a giocare certe gare che spesso fa la differenza assieme ad una mentalità vincente ormai insita in tutti i giocatori. Rivincerà lo scudetto? Facile prevedere di si, anche se la sensazione che si ha è che Inter e Napoli si siano un po’ avvicinate, e che lo scarto non dovrebbe essere così largo come negli ultimi anni. Dipende però dalla Juve, le basterà giocare al meglio le partite che contano ( e con Napoli e Inter lo ha fatto) e poi fare un sano turnover con le altre, perché , come si è sempre detto, la sensazione che si ricava dalla qualità della rosa della Juve, è che saprebbero vincere lo scudetto anche i cosiddetti non titolari. Sarà in Europa la vera sfida “Sarriana”, Agnelli ha accettato Il cambio alla guida tecnica, voluto da Nenved-Paratici, perché convinto di voler avere una grande squadra europea, capace di dominare il gioco su tutti i campi e di conquistare quella che ormai se non è un ossessione poco ci manca: la Champions. Il grande investimento su Ronaldo è stato fatto per questo e con il portoghese a 34 anni suonati, questo dovrà essere l’anno buono, il giudizio su Sarri dipenderà dal percorso in Europa, lo scudetto a Torino, ormai, viene considerato una bella conquista, sarebbe il nono consecutivo, ma non del tutto appagante. Vittorie e bel gioco, Sarri è stato preso per questo è ieri sera i frutti del lavoro del tecnico si sono incominciati a vedere. Le sei vittorie consecutive non avevano illuso, ma certamente avevano trasmesso convinzione nel lavoro di Conte, la bella partenza, i risultati, l’idea di un percorso lungo ma iniziato proficuamente, questo sì. E in effetti così è.Le due sconfitte in 4 giorni non devono essere viste come una bocciatura, perché anzitutto maturate contro due delle squadre più forti in Europa, e poi perché l’Inter non ha sfigurato, se l’è giocata alla pari, perdendo certo, ma evidenziando segnali di crescita importanti che fanno ben sperare in proiezione futura. Le partite si perdono per dei particolari, per degli errori dei singoli, per inesperienza, per poca attitudine a giocare certi incontri, per non avere i ricambi giusti, ecco l’Inter le ha perse per tutti questi motivi, e perché le squadre che ha incontrato ora, sono più forti. Conte, in particolare, dovrà cercare di risolvere, a nostro avviso, questa difesa a tre, fatta da tre difensori centrali, abbastanza lenti, che, una volta che devono agire sulle corsie esterne, si trovano a disagio. Poi, certo per fare passi in vanti tutti gli anni, servono investimenti su campioni e creare una rosa con dei ricambi all’altezza dei titolari. E’ un percorso lungo, ma questo lo sapevano all’Inter e non credo siano demoralizzarti, anzi sono convinti di avere intrapreso, finalmente, una strada giusta: obiettivo di quest’anno rimanere in corsa fino a che si può, e magari puntare alla conquista della coppa Italia, poi dal prossimo anno puntare allo scudetto, per l’Europa serve ancora tempo.
