ITALIA 5 STELLE, TRA CRITICHE E AMBIGUITA’ POLITICA

Si è da poco conclusa la Festa dei 5Stelle a Napoli, che è stata forse più importante di quanto alla vigilia si potesse immaginare. Non per qualcosa che in realtà non c’è stato, e neppure per il solo fatto di dare un’indicazione sullo stato di salute del Movimento 5 Stelle, quanto per aver fatto chiarezza su quali siano le vere caratteristiche politiche che animano questo partito atipico.A rendere più facile la comprensione è stato involontariamente l’attore principale di questa kermesse, Luigi Di Maio. Sicuramente il più osannato, ma allo stesso tempo anche il più criticato, da parte di una folla di partecipanti che non ha nascosto la propria buona dose di insofferenza.Il protagonismo del rampante ministro degli esteri ha sicuramente oltrepassato la misura, tanto che la platea non ha risparmiato critiche aperte per il suo decisionismo esasperato. Ma siamo sicuri che il vero problema sia la figura, certamente esuberante, del Capo politico dei 5Stelle? Vediamo di mettere ordine alle cose e capire meglio.“Non siamo più il popolo del Vaffa, siamo cresciuti, maturati, siamo una forza di governo”. Questo in sintesi il ritornello più gettonato. A ripeterlo ovviamente è lo stesso Di Maio, ben coadiuvato dai fedelissimi, tra i quali spicca la grintosa Paola Taverna.Nasce più di un dubbio sul fatto che, il non essere più quella forza anti-sistema che lanciava le adunate a suon di “Vaffa”, sia solo un segno di maturazione. Se si trattasse invece di carenza progettuale, sostituita dall’innata tendenza a rispondere quando la questione si è già resa evidente?Forse è proprio questo il problema dei problemi. La rabbia anti-sistema non è mai stata corredata da una visione d’insieme che definiva un modello di società. E’ lo specchio dell’anima populista. Come scrive Marco Revelli nel suo saggio sul tema, “ll populismo si manifesta quando un popolo non si sente rappresentato. Ed è “malattia senile” della democrazia quando i tempi della politica sembrano essere finiti”.Il tema delle alleanze scopre le carte, e il volto, dei 5Stelle. “Non faremo alleanze alle regionali, al massimo proporremo altri patti civici, ma senza candidati di colore politico, sempre con l’idea di liberare le Regioni dalle mani dei partiti e dalle dinamiche delle correnti”. Il filo conduttore rimane sempre “l’anti-qualcosa”. Non si capisce quale sia l’orizzonte verso il quale guardare. Viene da chiedersi cosa succederà quando tutte “le teste saranno tagliate”. Al momento vince la teoria secondo la quale destra e sinistra sarebbero concetti superati, definizioni inutili.Filo conduttore? Progettualità? Si valuta passo per passo quale sia il problema da risolvere.“Viviamo al momento”, risponde (salvandosi in corner) Paola Taverna, a chi le chiede lumi sulla posizione del Movimento riguardo alla proposta di Zingaretti per un’alleanza più “solida” in funzione anti Salvini.Dal grande palco, Di Maio sottolinea la specificità dei 5 Stelle nel non essere un partito tradizionale, quanto piuttosto di voler perseguire la soluzione migliore su obbiettivi specifici.E qui cade l’asino; in base a quale idea di società vengono definiti gli obbiettivi? Sanità pubblica o sanità privata definiscono un modello sociale da perseguire; l’una sarà sostenuta da una parte politica che guarda con favore alla tutela dei meno abbienti e l’altra sarà portata avanti da chi cerca il profitto a prescindere. Così possiamo dire di altre grosse tematiche che definiscono una linea di continuità sociale che rispecchia una collocazione politica conseguente.Il modus operandi dei Pentastellati, a quanto si evince dalle parole di Di Maio, mette sullo stesso piano Lega e PD, sinistra e destra ed altro ancora.Da quale parte si vuole stare, dalla parte del profitto o della redistribuzione delle risorse sulla base di un’equità di fondo da portare avanti?Se, come sembra, il popolo dei “Vaffa” ha finito la sua spinta propulsiva, è altrettanto vero che rimane un’ambiguità di fondo che non permette una facile individuazione del carattere genetico del Movimento a 5 Stelle.