JOKER. FILM LACERANTE, CHE TURBA

JOKER. FILM LACERANTE, CHE TURBA

Visto “Joker”, una gemma nera incastonata nel mediocre cinema d’oggi. Il film ha due grandi faglie narrative: il conflitto sociale e la malattia psichica. Il limite è che una rischia di togliere spazio all’altra soffocandosi reciprocamente. Poi però gli autori finiscono per convincere perché prevale un messaggio: rivolta individuale e rivolta collettiva coincidono perché quella collettiva può anche nascere da quella individuale, la quale, a sua volta, può scaturire anche da un’ingiustizia subita. Arthur Fleck non è un rabbioso hater, è un emarginato che soffre, che patisce un dolore così radicale da impedire ogni identificazione con lui. Non voleva uccidere, voleva solo far ridere. “Joker”, film lacerante e che turba, è un Camus realizzato, il “solitaire-solidaire” che diventa carne, la caverna dell’uomo malato della folla solitaria che vede la luce.