PERCHE’ LA GRAN BRETAGNA NON E’ PIU’ UN PAESE NORMALE

La Gran Bretagna non è più un Paese normale. Da Blair a Johnson, passando per Cameron, il Paese è stato guidato da una classe dirigente menzognera e piratesca. Persino peggiore della nostra, che è tutto dire. La Corte Suprema si è pronunciata: la decisione di Boris Johnson di sospendere il Parlamento è “illegale”. Se la Gran Bretagna fosse ancora un Paese normale il primo ministro Boris Johnson avrebbe già rassegnato le dimissioni, almeno formalmente. E invece no. Il premier rifiuta le dimissioni e Johnson ha assunto un atteggiamento di sfida. Il premier, a New York per il summit Onu, ha dichiarato che non intende rassegnare le dimissioni e non ha escluso la possibilità di sospendere di nuovo il Parlamento.Tutto accade perché la Gran Bretagna non è più un Paese normale. E’ guidato da alcuni anni da personaggi che interpretano il peggio di questo Paese che eroicamente durante la seconda guerra mondiale ha resistito per due anni da solo al nazismo. Soltanto questo passato glorioso basterebbe a renderci più comprensivi verso i britannici. Ma facciamo i cronisti, non gli storici. Il premier Tony Blair era un mentitore patentato: nel 2003 portò i soldati inglesi a morire in Iraq dopo avere avallato la “bufala” di George Bush jr. delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein (per altro mai trovate).Boris Johnson ha imbrogliato la regina Elisabetta con un consiglio (“advice”) che secondo gli 11 giudici della Corte suprema era “illegale, nullo e senza effetto”. “La prolungata sospensione della democrazia parlamentare è avvenuta in circostanze eccezionali”, ha argomentato la Corte riferendosi al cammino verso l’uscita dall’Unione europea e sostenendo che le Camere hanno “diritto di parola su come ciò debba avvenire”.Da qui si ricava che il premier ha volutamente fuorviato Elisabetta II, che deve restare sempre neutrale e super partes, trascinandola in una manovra politica illegittima.Non solo Johnson lo Spettinato ha raggirato la sovrana ma vuole pure imbrogliare la comunità internazionale affermando all’Onu, insieme a Usa e Francia, che a colpire l’Arabia Saudita sono stati gli iraniani, quando basta ragionare un minuto per comprendere che quelle esplosioni nelle raffinerie non sono state portate da oltre mille chilometri di distanza ma probabilmente sono state organizzate dentro lo stesso territorio del Regno. Magari con complicità interne, visto che il padrone della situazione, il principe ereditario Mohammed bin Salman, è ormai odiato da metà e più della casa reale.Gente come Boris Johnson che sospende le Camere e la più antica democrazia europea è capace di qualunque nefandezza. E prima di lui c’è stato anche quel Cameron che faceva finta di difendere la legalità mentre la sua famiglia teneva i soldi a Panama e nei paradisi offshore. Ma chi si ricorda più dei “Panama Papers”? Forse l’unica onesta è stata Theresa May che se non altro ha negoziato con Bruxelles per un’uscita ordinata e senza traumi eccessivi dall’Unione. Ma quando è l’epoca dei pirati anche gli onesti vengono impiccati sul pennone.Insomma anche un bambino capisce che i britannici sono stati guidati male e da una leadership menzognera e corsara quasi quanto la nostra, forse anche di più. In realtà i popoli britannici, tra i quali ci sono irlandesi, scozzesi, gallesi, celtici, non ne possono più di una classe dirigente che uscita dai Eton, Oxford e Cambridge fa sfoggio di cultura e uso di mondo ma rischia di mandare il Paese verso la rovina. Persino gli inaffidabili politici nostrani come Salvini, Renzi, Di Maio, si rivalutano come statisti. Ed è detto tutto.