POTERE AL POPOLO, IN BELGIO, ALLA FESTA DEL PARTITO DEL LAVORO

Finiscono così i nostri due giorni in Belgio, sul mare del Nord, alla festa del Partito del Lavoro Belga: con un’Internazionale in fiammingo e francese, cantatada migliaia di persone commosse e contente.E a ragione: perché i comunisti in Belgio sono cresciuti, arrivando fino al 12% in Vallonia e al 13% nella regione di Bruxelles, eleggendo oltre 40 deputati nei parlamenti federali, per la prima volta anche nella regione più ricca e tradizionalmente di destra delle Fiandre. Deputati operai, lavoratrici, figlie di italiani immigrati, gente che, oggi che è eletta, non ha privilegi ma fa politica 14 ore al giorno e continua a prendere il salario di un operaio, dando il resto al partito…Non ci sono scorciatoie per questo miracolo, i risultati non sono mica arrivati subito: il PTB ha una storia di 50 anni, per tanto è stato intorno all’1%, qualcuno ne aveva proposto lo scioglimento, hanno avuto momenti di crisi, dibattiti accesi, defezioni, come tutti i gruppi umani. Ma a differenza della sinistra nostrana non hanno mai smesso di radicarsi sui territori e sui posti di lavoro, di fare attività sociale con gli ambulatori popolari, di formare quadri preparatissimi e costruire una comunità di militanti disciplinati che ha in testa non qualche riforma ma la rivoluzione…Noi siamo venuti umilmente a imparare da loro, come già accade da anni e come sempre facciamo quando, non soddisfatti di quello che abbiamo, cerchiamo di individuare quali esempi, esperienze e metodi ci possono far crescere, senza prevenzioni. Abbiamo fatto un bellissimo stand conPotere al Popolo – Bruxelles, un gruppo di giovani davvero forte, ragazze e ragazzi di qualità umana e politica rara, e abbiamo fatto conoscere a compagni di tutto il mondo e a tanti italiani espatriati la nostra storia, i nostri scopi, le nostre pratiche.Perché dopo anni di cazzate, di postmodernismo, populismo, sovranismo, è tempo di cantare che solo una cosa può salvare i dannati della terra: l’internazionalismo.“Proletari di tutti i paesi unitevi” non è uno slogan, è la cosa che capisci quando guardi le mani tutti uguali di chi fatica, quando vedi negli occhi tagliati diversi la stessa luce di chi si ribella.In verita non c’è poesia più vera e più bella.