LA TOSCANA RESISTE ALLA FURIA DEL TEMPO

C’è stata una leggera tregua durata poche ore. Poco meno di 24 ore. Poi è tornata l’allerta maltempo in Toscana e dopo una domenica di grande paura, insonne per molti, per tutti quei fiumi a rischio esondazione, ecco di nuovo l’inizio settimana che ha portato forti piogge che si sono abbattute su diverse zone della Regione, creando non pochi disagi. Fino da oggi la Giunta regionale ha deliberato lo stato d’emergenza e ha cominciato a fare la conta dei danni. Il Centro funzionale regionale ha dichiarato una nuova allerta: il codice giallo sarà in vigore fino alla mezzanotte di martedì 19 novembre, con temporali sparsi sul nord ovest della Regione, venti di scirocco e mari agitati lungo la costa a sud di Livorno, all’Elba e sull’Arcipelago. Ma la pioggia tornerà a colpire nelle prossime ore e l’emergenza continuerò ad essere attiva. Appare grave la situazione nel grossetano dopo che le attenzioni di molti si erano rivolte a Pisa. Qui, domenica, i danni maggiori si sono verificati nella zona di Polverosa. Ci sarebbe poi stato l’ennesimo evento “eccezionale” seguito da una tromba d’aria che ha abbattuto mille pini nella riserva della Feniglia. Una vera devastazione che ha stravolto un territorio come questo lembo della Laguna di Orbetello. In quella stessa zona sono state evacuate 44 famiglie che solo in queste ore starebbero però tornando alle loro case. Registrate alcune esondazioni nel reticolo secondario senza particolari danni. Sulla zona a monte di Grosseto sono state segnalate urgenze sul reticolo idraulico secondario. Risultano al momento interrotte alcune strade provinciali 75, 79,94, 101,102,113,114,137. A Grosseto città ci sono stati danni ad alcune scuole.I fatti di questi giorni, il devastante impatto ambientale di fenomeni che hanno colpito la nostra Toscana dimostrano ancora una volta in più di come il nostro territorio possa esser fragile Di come gli interventi riparatori non siano mai definitivi e richiedono continue manutenzioni ed adeguamenti. Di come le cosiddette opere che mitigano l’impatto delle colate di cemento che devastano il territorio, siano solo pannicelli caldi.Allo stesso modo il sistema creato a protezione dei paesi, delle città pare abbia retto di fronte all’ennesimo “evento eccezionale”. Lo abbiamo visto pur avendo registrato devastazione. Va comunque dato merito alle nostre realtà di non esser state ferme, di essersi impegnate a fare in modo venissero creati una serie di interventi che hanno impedito o limitato danni ben più devastanti di quelli subitiDi quelli che potremmo subire in queste ore. Ci saranno comunque nuove riflessioni da fare e nuovi interventi ma quel ch’è chiaro è che i territori da Pontassieve, a Firenze Empoli e Pisa non possono proseguire nella loro volontà di crescita senza non considerare preminente la cura per l’ambiente e le attenzioni per il sistema idrogeologico. La cura del territorio premia, lo abbiamo visto in uno scenario che pure ha portato lo stesso danni e devastazioni. È questa l’ennesima lezione che ci viene chiesto di imparare mentre cerchiamo di tornare ad immaginare quel che era solo pochi giorni addietro quel lembo di bellezza della nostra terra