PREZIOSE, LE SARDINE

PREZIOSE, LE SARDINE

Quando guardo una #pubblicità efficace mi ci soffermo. So che ogni cosa è studiata. Dopo avere osservato i particolari e immaginato i tasti emotivi che il professionista voleva toccare, immagino il committente che guarda quella foto o quella clip video e dice: mi piace. Va bene! Merito o responsabilità, mezzo e messaggio a quel punto diventano di chi vuole e paga. Quella pubblicità dice qualcosa che lo convince in un modo che gli pare efficace. È come l’avrebbe fatta lui se fosse stato capace di immaginarla. Guardate la foto di #gattiniconsalvini. Viene dallo staff del #capitone sedicente #capitano.C’è un gattino dolcissimo (carino e coccoloso, lo avrebbero definito i pinguini di #Madagascar) che ha una sardina tra le piccole zanne. Dietro la grazia dell’animale incolpevole c’è un messaggio piuttosto feroce, sospeso tra il desiderio, l’anatema e la minaccia: il gattino è della lega e la #sardina è la grande quantità di gente che si è frapposta a mo’ di ostacolo ai sogni governativi del capitano di sventura. La lega masticherà le #sardine. Dice lui. Pare proprio che il leghista sia incapace di relazionarsi con gli altri senza essere truce: o li aizza o li minaccia. Il rispetto di trattare le persone da pari non l’ha ancora imparato. Certo, guardando tanti sedicenti leader di un po’ tutti gli schieramenti, non pare un caso isolato. Ma adesso la gente stanca di star muta come un pesce, si è messa a dire la sua e a ridimensionare la bolla politica salviniana anabolizzata da vecchi e nuovi media. Di fronte alla logorroica afasia della politica tradizionale hanno parlato pure le sarde.