SENZA MITI E SENZA PAURE VERSO IL 5G MENTRE DALL’EST ARRIVANO GLI ATTACCHI A REPORT

“DAMMI IL 5” è il titolo dell’inchiestadi Lucina Paternesi realizzata incollaborazione di Giulia Sabella che verrà trasmessa sulle rete Rai, su Rai3 precisamente, nel corso di Report.Nei giorni scorsi in Cina è stato lanciato a livello commerciale, anche per gli utenti, il 5G. Da qui a 20 anni a consegnare le nostre merci saranno corrieri-robot, potremo manovrare gru a chilometri e chilometri di distanza, operare un paziente da un continente all’altro e i nostri studenti non studieranno più sui vecchi libri di scuola. Da Shanghai, dove in occasione della fiera mondiale della telefonia sono state mostrate le principali innovazioni del nuovo standard, la Cina lancia la sua corsa alla supremazia tecnologica, battendo sul tempo gli Stati Uniti, che non sono rimasti a guardare.A sviluppare le sperimentazioni sul 5G, anche in Italia, sono le due aziende cinesi Huawei e Zte, finite entrambe nel mirino dell’amministrazione americana di Trump. Cyber incidenti, sospetti di spionaggio e furto di proprietà intellettuale, quali sono i rischi del 5G? E perché l’Italia ha tentennato prima di mettere al sicuro le proprie infrastrutture strategiche in un mondo costantemente sotto attacco cyber? E, poi, siamo sicuri che una volta costruito il perimetro di sicurezza cibernetica non correremo più il rischio di finire ostaggio della tecnologia?Occorre sapere cosa ci porterà davvero questa nuova rivoluzione senza paure ma neppure senza mitiIntanto però arrivano in queste oresu Report, sulla trasmissione di Sigfrido Ranucci che si occupa di inchieste giornaliste molto pesanti, notizie davvero preoccupanti.La stessa Federazione della stampa e Usigrai hanno dovuto esprimere a tutta la redazione di Report solidarietà e preoccupazioni. Il fatto di queste ore è la violazione dell’account bancario di Ranucci da parte di un hacker che opera da un Paese dell’Est europeo. Scrivono in una nota Fnsi e Usigrai. “L’attività di spionaggio sarebbe stata finalizzata ad acquisire dati personali relativi all’identità, alla residenza, ai familiari. Tra i dati violati anche quelli aziendali, in particolare mail e cellulare”. “Elementi preoccupanti – sottolineano – che appaiono ancora più pericolosi perché si aggiungono alle polemiche e alle minacce ricevute da tutta la redazione di Report, dopo le inchieste relative alle fabbriche dell’odio e alle multinazionali delle fake news che hanno la loro sede anche nei Paesi dell’Est. Siamo certi che gli apparati di sicurezza individueranno mandanti ed esecutori e li segnaleranno alle autorità competenti, chiunque essi siano e ovunque operino”.Fnsi ed Usigrai “condivideranno e sosterranno tutte le iniziative che Sigfrido Ranucci e la redazione di Report decideranno di promuovere in tutte le sedi, compresa quella giudiziaria”. A quanto emergerebbe, da autorevoli fonti, la violazione dell’account bancario di Sigfrido Ranucci riguarderebbe anche i profili delle utenze aziendali, numeri di telefono, mail e indirizzo di casa. Dati sensibili presenti dal 2015 nell’archivio della banca dove quattro anni fa il giornalista ha aperto un conto in questa banca. A quel che risulta non ci sarebbe stata nessuna sottrazione di denaro, ma si sarebbe trattato di un’operazione finalizzata solo a catturare informazioni su di lui. Fatto evidente e pericoloso perché sulla sua mail, spiegano le stesse fonti, hanno viaggiato sicuramente file audiovisivi, copioni, inchieste che sono in preparazione, che stanno per andare in onda, documenti legali, testi sensibili. Tutte informazioni, inclusi i numeri telefonici delle fonti e di ogni altro numero, che potrebbero rendere più vulnerabile non solo un’inchiesta giornalistica ma tutta l’operatività di ‘Report’ che così potrebbe essere davvero più fragile.