TRA SARDINE ED EZIO GREGGIO

TRA SARDINE ED EZIO GREGGIO

In piena campagna elettorale, in una Regione governata dal centrosinistra da sempre, in una Regione in cui il centrosinistra è saldamente in vantaggio nei sondaggi di più di 8 punti sul centrodestra, che senso ha rallegrarsi per una piazza contro una forza politica e un leader che in questo momento in regione sono in minoranza? Da cittadino le sardine mi hanno emozionato, ma da professionista della comunicazione la vedo come la morte della politica. Quando in campagna elettorale smuove di più una “piazza preventiva anti Salvini” che una piazza pro coalizione di centrosinistra, vuol dire che la politica ha smesso davvero di incanalare il dissenso, a maggior ragione in una regione ad alto tasso di attivismo. Per questo non la vedo una piazza preoccupante per la Lega e per Salvini. Parliamoci chiaro, le sardine non hanno nessun appeal su un elettore Emiliano Romagnolo che prima votava 5 stelle e ora vota Lega o su un elettore che votava centrosinistra e ora vota Salvini. La vedo una piazza preoccupante per il centrosinistra a livello nazionale. Quando 4 ragazzi riescono a fare più opposizione di un’intera formazione politica, ecco io preferirei chiudermi in una stanza, con le orecchie basse, per studiarne le dinamiche e non contattare i giornali per strumentalizzarli. E invece… Sia chiaro, quei 4 ragazzi sono uno spot da far vedere nelle scuole, per spiegare la bellezza e l’importanza dell’attivismo. Ma certa politica da questa vicenda dovrebbe trarre una lezione e non questa inspiegabile e strumentale felicità. (Se non vi piace il mio post politicamente scorretto, segnalatemelo e vi giuro che pubblico all’istante un post in cui scrivo che Ezio Greggio è un eroe nazionale).