FINISCE 1 A 1 A SAN SIRO TRA MILAN E NAPOLI, RISULTATO CHE SERVE POCO AD ENTRAMBE

FINISCE  1 A 1 A SAN SIRO TRA MILAN E NAPOLI, RISULTATO CHE SERVE POCO AD ENTRAMBE

Pari a San Siro tra Milan e Napoli, due squadre alla ricerca di una dimensione in campionato, il Napoli che si dibatte tra problemi sul campo e in società, il Milan  alla  ricerca di un identità dopo il cambio del tecnico. Ancelotti si aggrappa ancora al suo 4 4 2 ma deve subito rinunciare a Fabian Ruiz per un problema riscontrato nel riscaldamento, al suo posto Elmas. Così come per il Milan di Pioli che nel riscaldamento perde Suso. Si comincia ed il Milan appare aggressivo e ben intenzionato mentre il Napoli, timoroso,  si abbassa anche se rimane però compatto davanti a Meret. Tutto questo dura una ventina di minuti nel quale il Napoli non riesce a ripartire per il pressing asfissiante del Milan che spinge anche se pericoli per Meret quasi niente. Poi il Napoli si scrolla di dosso un timore che lo attanagliava nei primi minuti di gara e comincia a giocare con Allan che mostra di essere tornato appieno dall’infortunio ed Insigne e Lozano che imperversano nelle loro zone di campo. Ed è proprio il Napoli che va in vantaggio con Lozano che in tap-in mette dentro un pallone che Insigne aveva indirizzato contro la traversa. Il Milan reagisce subito e dopo neanche 5 minuti trova il pareggio con Romagnoli che dal limite lascia partire un tiro fortissimo che si insacca con Meret proteso inutilmente in tuffo. Il Napoli però non si ferma e prima con Callejon, tiro al lato da buona posizione, e poi con Insigne fermato in parata da Donnarumma, sfiora il raddoppio. Si va quindi al riposo con un risultato che rispecchia l’equilibrio che c’è in campo. La ripresa vede un Napoli più vivo, nel frattempo Ancelotti sostituisce Callejon con Mertens e la squadra passa a un 4 3 3, decisamente più offensivo. La squadra azzurra prende il comando delle operazioni ed il trio dei piccoli, Lozano, Mertens ed Insigne, mette in difficoltà la difesa del Milan che soffre la velocità dei tre, approfittando anche della imprecisione dei centrocampisti rossoneri che sbagliano molti passaggi. Il Napoli però manca in sede di conclusione, un problema che prescinde dai guai interni perché si ripropone, ormai da tempo, la squadra partenopea non vince da molte gare proprio per questo motivo. Poi Insigne è costretto ad uscire per infortunio, al suo posto Younes che però da ancora più vivacità alla squadra. In difesa gli azzurri si battono bene, e Meret non corre pericoli eccessivi anche perché ben protetto da Koulibaly, e Maksimovic, unici rischi per Meret una deviazione a pochi passi dalla rete di Piatek intercettata da Koulibaly ed una deviazione in corner di Hysaj che sfiora l’autorete.  Non accade poi più molto e la partita si riaccende solo nei minuti finali quando il Napoli mostra di avere più birra dei rossoneri e si lancia in attacco evidenziando però, ancora una volta le pecche in sede di conclusione. Neppure l’ingresso di Llorente migliora le cose e la gara si chiude in parità, risultato che soddisfa nessuna delle due perché incide poco sulla classifica. Il Napoli ha mostrato qualche segnale di ripresa, in quanto ad impegno che c’è stato,  con il 4 3 3 poi il gioco è migliorato e forse sarebbe il caso di continuare su questa falsariga, ma soprattutto si dovrebbero risolvere, oltre a quelli di realizzazione, i problemi che si sono creati tra società e calciatori, un ambiente rasserenato darebbe certamente una spinta maggiore alla squadra che gioca come contratta e molto timorosa, e in certi casi la paura di sbagliare e quindi peggiorare le cose, è decisiva. Ora gli azzurri partono per Liverpool per una gara, in Champions, molto difficile per garantirsi un posto negli ottavi della massima competizione europea. Una sconfitta con gli uomini di Klopp obbligherebbe poi il Napoli a giocarsi la qualificazione in casa con il Genk avendo a disposizione un solo risultato: la vittoria. Ci si augura naturalmente un risultato positivo, primo per ipotecare seriamente il passaggio del turno e poi perché nel qual caso si potrebbe aprire uno spiraglio di sereno in una situazione che a tutt’oggi è più che tempestosa. MILAN (4 – 3 – 3 ) Donnarumma; Conti, Musacchio, Romagnoli, Hernandez; Paquetà, Biglia (dal 73’ Calabria), Krunic; Rebic (dal 45’ Kessie), Piatek, Bonaventura. NAPOLI (4 – 4  – 2) Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj; Callejon (dal 59’ Mertens), Elmas, Allan, Zielinsi; Lozano (dal 82’ Llorente), Insigne (dal 65’ Younes)