COMMENTO AL CAMPIONATO: LA JUVE SCHERZA, L’INTER FA SUL SERIO. È SORPASSO
Sarri non prende seriamente il Sassuolo, che era salito a Torino senza 5 titolari, fra cui Berardi, e con il portiere della Primavera all’esordio, si preoccupa più dei record di Buffon e di fare passare il grugno a Ronaldo, di umore nerissimo anche per il terzo posto al Pallone d’Oro, e assente ingiustificato a Parigi, superato da Messi, e così subisce un brusco arresto dai neroverdi che rimontano il gol iniziale di Bonucci e trovano anche il vantaggio grazie ad una “ frittatona” confezionata da Cuadrado e De Ligt e conclusa con una papera di Buffon. La Juve si deve così accontentare del pareggio, raggiunto per merito della “ riserva di lusso” Dybala che si procura un giusto rigore ma che poi “ deve” lasciare la realizzazione a CR7 per i motivi già ricordati. Conte, invece, pensa solo alla Spal, non concede di rifiatare a nessuno, e schiera in campo anche i diffidati Skriniar e Lautaro, e fa bene, perché quest’ultimo lo ripaga con l’ennesima doppietta e chiude la pratica già nel primo tempo, riportando l’Inter in testa alla classifica. Quando alla vigilia della gara, in conferenza stampa era stato chiesto al tecnico interista se intendesse risparmiare Lautaro in vista della doppia sfida Roma- Barcellona, Conte ha risposto:” io penso alla Spal”. E, forse, in questo momento, la differenza fra Sarri e Conte è proprio questa: il primo non lascia nulla a nessuno, il secondo sembra più orientato ad accontentare, o se volete, a non scontentare, nessuno. L’utilizzo a singhiozzo di Dybala, di gran lunga il migliore e il più in forma, quello che entra e decide le partite, sembra proprio una spreco inspiegabile, uno schiaffo alla miseria, per non dire di Manzukic completamente fuori rosa, e anche l’utilizzo di Buffon, seppur saltuario, non si coniuga bene con una squadra che deve vincere lo scudetto e che non aveva, al momento, 10 punti di vantaggio, ma solo 1. È possibile che alla lunga, il divario, non solo tecnico, ma di organico, a favore della Juve, diventi risolutivo e determinante, ma Sarri farà bene a non snobbare più nessuno, tantomeno l’Inter che, se recupera Barella e Sensi, e se, come sembra, a Gennaio accontenterà Conte con un paio di innesti , sarà un’avversaria temibilissima fino alla fine per la lotta al titolo.Lotta ormai definita fra le due rivali di sempre, difficile che Lazio, Roma e le altre, attardatissime, possano inserirsi. L’Inter sta facendo correre la macchina ai 200, la Juve ancora non raggiunge il 60/100 del suo enorme potenziale, ma sarà decisiva la gestione di Ronaldo, che sembra alquanto appannato, anche dal punto di vista fisico, ma che, orgogliosamente, pretende di giocare sempre. Non occorre essere troppo esperti per vedere che il rendimento di Ronaldo è molto al di sotto del suo standard abituale, anche se altre volte i mesi di ottobre e novembre furono così, per poi esplodere nei mesi decisivi, e magari così sarà pure quest’anno, ma la sensazione che sia un po’ meno esplosivo la da’ tutta, e anche il suo linguaggio del corpo lo fa capire. Detto delle due battistrada, la 14 giornata ha portato dei risultati chiari e altri non certo scontati. Di chiarissima c’è la sesta vittoria consecutiva della Lazio, con Immobile re del gol, e il terzo posto solitario a soli 6 punti dalla Juve, la facilità disarmante con qui ha rifilato 4 gol all’Udinese è emblematica, e sabato sera ci sarà un avvincentissimo Lazio- Juve.La squadra di Inzaghi sembra aver innestato veramente la sesta in campionato e appare lanciatissima, pur mantenendo una piccola speranza anche in Europa Legue, insomma un gran bel momento per la squadra del presidente Lotito. Certezze anche per l’Atalanta che dopo la vittoria in Coppa, passeggia a Brescia, in un derby, per loro, storicamente ostico, e proprio la vittoria netta e in scioltezza scaturita, un 3-0 che poteva anche essere più pesante, porta in casa delle Rondinelle all’ennesimo ribaltone: Cellino ha dovuto richiamare a furor di popolo il bresciano Corioni, esonerando il malcapitato ex campione del mondo Grosso che è rimasto ben poco sulla panchina bresciana. Molto bene anche Roma e Cagliari che si insediano in quarta posizione a pari merito e in piena zona Champions. La squadra di Fonseca vince a Verona una partita equilibrata con un pizzico di fortuna ma con tanta caparbietà, forse la squadra di Juric avrebbe meritato di più, ma la Roma, reduce dalla fatica di Istanbul, dove ha praticamente raggiunto il passaggio del turno, e con il recuperato Pellegrini ( gioisce anche il Ct Mancini) sembra veramente in gran spolvero e sabato avrà una dura prova di esame proprio in casa della neo capolista Inter. Il Cagliari, vera sorpresa del campionato, vince nel manday-night una partita rocambolesca: sotto prima per 0-2 e poi per 1-3 la recupera e la ribalta nei 15 minuti finali con un clamoroso 4-3, roba da far spellare le mani all’entusiasta pubblico sardo e al suo presidente Giulini.Naingoolan con un gol e un assist sembra essere tornato quello di Roma e, probabilmente, lascerà qualche rimpianto a Milano che se ne sono voluti sbarazzare, forse, un po’ troppo in fretta. Disastroso il Napoli.Il bel pareggio di Liverpool sembrava avesse messo fine alla crisi e rimesso la squadra di Ancelotti in careggiata, invece rimane ancora a secco, e viene rimontata e battuta al San Paolo, da un coriaceo Bologna, caricato a palla dalle urla di Mjalovic che, seppur da Bologna, aveva tuonato contro la sua squadra per il basso rendimento. La crisi del Napoli sembra non aver fine: lo spogliatoio è inquieto, la proprietà rimane lontana, e Ancelotti rimane in mezzo al guado: la netta sensazione è che pure lui, rimanendo a metà, fra i diktat presidenziali e il gruppo stia perdendo energie, lucidità e autorevolezza. La solidità difensiva rimane un sogno, Koulibali’ e Manolas sono solo l’ombra dei bei giocatori ammirati anno scorso, ma soprattutto sembra che anche il modulo non vada a genio ai giocatori, insomma, un labirinto dal quale sembra difficile uscire: Ancelotti ha ordinato, questa volta lui, 3 giorni di ritiro a Castel Volturno, ma la sensazione rimane che potrebbe essere proprio lui il primo a pagarne le conseguenze. Il Milan di Pioli, invece, sembra vedere uno spiraglio di sole, alla buona prestazione con il Napoli ha fatto seguito la vittoria di Parma, che, seppur conseguito con un pizzico di fortuna, ha ridato tranquillità e serenità, il solo Piatek sembra ancora in grave ritardo, e non a caso Maldini e Boban, sembra, che si siano orientati su Ibraimovic, che avrà pure 38 anni ma che, sotto porta, ancora è in grado di dire la sua, oltre che portare personalità ad uno spogliatoio un po’ giovane ed inesperto. Da una squadra che vede la luce ad una che torna al buio: la Fiorentina di Montella dopo aver perso a Verona, riperde anche con il Lecce in casa, senza Chiesa e con Ribery che deve uscire per infortunio, la viola naviga a vista e subisce una sconfitta preoccupante. Il presidente sembra volergli dare ancora fiducia, ma in settimana la Coppa Italia potrebbe essere decisiva, e in ogni caso servirà risolvere il caso-Chiesa, che sarà pure un po’ infortunato ( ma con la Nazionale corre come un treno), ma da l’impressione di essere o sentirsi prigioniero di una squadra dove non vuole rimanere, minacciando di non rinnovare, non escludiamo una cessione già a Gennaio. Prende un bel brodo caldo anche il Torino, vincendo a Genova, sponda rossoblu, e Mazzarri, dopo l’umiliante 0-3 subito in casa dall’Inter, può stare un po’ più tranquillo. La lotta salvezza rimane incerta, il Brescia rimane ultimo ma “ recupera Corini”, la Spal fuori casa perde sempre, l’Udinese tentenna fra la voglia di nominare un nuovo allenatore e quella di tenersi il vice di Tudur, e la Sampdoria che sembrava in ripresa con la cura Ranieri, incappa in una grottesca e rocambolesca sconfitta che la rispedisce in piena bagarre retrocessione, a cui non sfugge nemmeno l’altra genovese alle prese con l’alterna cura vitaminica di Thiago Motta.Il Lecce di Liverani sembra essere la squadra più in palla e con un gioco ben delineato. Due parole su Euro 2020: sarà un torneo nuovo, chiamato itinerante proprio perché verrà disputato in diverse città europee, e diciamo anche che il sorteggio, che avrebbe potuto riservarci amare sorprese, ci è stato amico. Tre gare, tutte in casa all’Olimpico di Roma, con Turchia, Svizzera e Galles, insomma Mancini ha decisamente due meriti: il primo, di aver risollevato il morale azzurro e di tutti gli italiani, inventandosi una squadra vincente, che gioca un calcio europeo, e infilando ben 10 vittorie su dieci nel girone, il secondo merito è che porta con se anche una buona stella, e questo male non fa.
