SALVINI E QUELLO STRANO CONCETTO DI COERENZA CHE CI DEVE ANCORA SPIEGARE

La7. Floris intervista Salvini. Che attacca tutti. Per lui sono tutti incoerenti. Tutti tranne uno, lui. Si gonfia e, inorgoglito, dice a Floris: “Io ho tanti difetti, ma la coerenza, per me, non è un bene che si compra al supermercato”. Ed ha ragione. Infatti lui al supermercato della politica è passato: ° Da comunista a sovranista di destra che strizza l’occhio a CasaPound ° Da fiero indipendentista padano a orgoglioso nazionalista italiano ° Da insultatore dei meridionali a migliore amico del Sud ° Da sostenitore degli indipendentisti catalani a supporter dei nazionalisti spagnoli ° Da difensore dell’eutanasia ad acerrimo nemico del fine vita ° Da “basta, no, stop euro” a protettore dell’unione monetaria ° Da sostenitore della liberalizzazione della cannabis a ferreo proibizionista E ce ne sarebbero tante altre. Sulla politica e non solo (cambiò idea anche su Mahmood quando, dopo Sanremo, gli dissero che aveva toppato il sentiment). Quindi, caro Matteo, ridicci un po’: com’era quella storia della coerenza?