BARI, DOPO UN ANNO, ANCORA AVVOLTO IN UN MISTERO L’ASSASSINIO DI AMBRA

DI CLAUDIA SABASi chiamava Ambra.Fu trovata morta, accoltellata nella sua auto, il 23 settembre 2018 a San Giorgio, sul lungomare di Bari.Ambra era una ragazza trans.Una ragazza che viveva la sua vita di notte, sulla strada.Dove si nascondono le donne “da poco”.Trans e prostitute.Si nascondono dagli altri, ma soprattutto da sè stesse.Perché le ragazze trans, sono scarto per chiunque.Sono nate sbagliate per qualcuno, e quando cambiano vocale, restano sbagliate comunque.Il suo omicidio, dopo un anno, non ha ancora un colpevole.Non ha movente, ne’ spiegazione.L’arma del delitto non è mai stata ritrovata.Sappiamo solo che Ambra è stata ammazzata così, in quella strada buia, in una notte fra sabato e domenica.Forse Ambra, era lì per prostituirsi.Poco importa.È stata ammazzata e fu comunque un femminicidio.L’amica Alessia Nobile, a poche settimane di distanza dalla morte, ricordò Ambra con una cerimonia pubblica.Con Don Angelo Cassano organizzo’ una commemorazione senza salma nella chiesa di San Sabino a Japigia.La famiglia aveva scelto di celebrare il funerale di Ambra al maschile, vestendola con abiti da uomo.Ieri, nella Giornata Internazionale del Ricordo dedicato a chi ha subito abusi, una fiaccolata per ricordare le vittime della violenza nei confronti dei transessuali, si è svolta anche a Bari.L’Italia è il secondo Paese europeo con il più alto numero di omicidi di persone transessuali.Sono 37, i trans uccisi dal 2008.Il primato spetta alla Turchia con 51 omicidi.Dopo la morte di Ambra, solo silenzio. A parte gli articoli pubblicati il giorno dopo, più nulla.Di lei non si è più parlato.Gli ultimi restano sempre ultimi.Anche dopo la morte.