INVITO A CENA CON IBAN. GLI INCONTRI TRA SALVINI E PARNASI

In principio fu soltanto il tesoriere. Era il 5 novembre scorso quando la Procura di Roma chiuse l’indagine sui presunti finanziamenti illeciti ai partiti erogati dall’imprenditore Parnasi. Si partiva dal nuovo stadio della Roma e nel mirino della magistratura erano i tesorieri del Pd Francesco Bonifazi, poi passato con Italia Viva di Renzi, e Giulio Centemero, tesoriere della Lega, indagato insieme al commercialista del partito di Salvini Andrea Manzoni. A tutti veniva contestato di aver commesso il reato di finanziamento illecito, mentre per Bonifazi era scattata anche l’accusa di aver emesso fatture per operazioni inesistenti. Luca Parnasi è detenuto in attesa di giudizi dal 13 giugno scorso con l’accusa di aver creato un sistema corruttivo trasversale nella Capitale, da un’inchiesta partita intorno al nuovo stadio della Roma Al centro dei rapporti tra la Lega e il costruttore i 250 mila euro versati dall’immobiliare Pentapigna di Parnasi all’associazione Più Voci. Con il passare dei giorni però i soliti giornalisti indisponenti sono riusciti a dare una sbirciatina alle carte dell’inchiesta e si è scoperto che se Centemero è chiamato in causa per il suo ruolo all’interno del partito in realtà ad avere rapporti più che cordiali con Parnasi, arrestato nel luglio scorso, era Matteo Salvini in persona, accompagnato da Giancarlo Giorgetti, il vicesegretario. I tre vanno a cena con Parnasi nella casa del costruttore il 19 dicembre 2017. Prima di vedersi per farsi gli auguri di Natale di persona si accordano per telefono. Chiede, si legge nei verbali dell’inchiesta, Centemero a Parnasi: “Per Iban vuoi in anticipo o facciamo de visu?”. C’è chi ai regali di Natale ci mette il fiocchetto e chi va invece al sodo preferendo opere di bene, il tesoriere della Lega è infatti molto diretto. La vicenda è però molto intricata e comincia parecchio tempo prima, il 25 novembre 2015 per l’esattezza, quando si iniziano a prendere gli accordi per una prima tranche di 125 mila euro viene versata dall’immobiliare Pentapigna di Parnasi alla già citata associazione Più Voci, di cui si occupa per la Lega il commercialista Manzoni. Il 30 novembre parte il bonifico di Parnasi, che lo conferma con un messaggio a Manzoni, che si preoccupa di chiedere i dati fiscali della Pentapigna per fare la ricevuta. Parnasi ribadirà di essere uno che rispetta i patti, quali però?, e Manzoni lo definisce “Persona di una volta!”. I rapporti sono ottimi e va detto che Salvini non ha mai negato i rpaporti con Parnasi definendolo “un amico” anche dopo l’arresto. Sbaglia infatti chi pensa che le cene con Iban tra Salvini e Parnasi imbarazzino la Lega, anzi una volta uscite le intercettazioni dell’inchiesta lo stato maggiore di Salvini si schiera a fianco del segretario. “E allora il Pd?” è il commento più gettonato in via Bellerio, e l’unico che parla apertamente con la stampa è il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, che non trova nulla di strano che Salvini vada a cena con degli imprenditori. Non fa però menzione del fatto che si tratti di un imprenditore finito in manette proprio per finanziamento illecito ai partiti e indagato per questo reato insieme al tesoriere del suo partito.