IRAN | MARINKA MASSÉUS (REPORTAGE)

DiceMARINKA MASSÉUSl’autrice di questo coraggioso reportage: “In tutta la mia vita ho cercato di rispettare il credo degli altri. Ma nessuno nel governo ha rispettato le mie. Ogni volta che voglio uscire sento l’oppressione e l’ingiustizia su di me. Nella sciarpa e nello hijab mi sento davvero imprigionata. Dai tempi in cu andavo a scuola ho sempre sentito che siamo fratelli e sorelle Che siamo tutti uguali. Ma nella vita reale… beh non c’è uguaglianza. Perché io mi devo coprire per gli uomini? Come possiamo essere uguali? Com’è che loro non si devono coprire per me? Dopo che il governo ha represso il Movimento Verde nel 2009, molti giovani hanno smesso di sperare. Ma io no. Quando mi guardo intorno nelle strade e vedo colori vivaci e le ragazze che indossano gli hijab così bassi da mostrare ciocche di capelli, vedo speranza. Vedo cambiamento”. Sebbene i social media siano proibiti inIran, le donne a Teheran usano i social attraverso VPN per aiutarsi nella loro lotta. Quando vengono arrestate per avere infranto la regola dello hijab, si filmano vicendevolmente a una distanza di sicurezza, per documentare la brutalità dell’azione, nella speranza di dare maggiore consapevolezza e forza ad altre donne iraniane”. Il suo lavoro: volti di donna che accennano a scoprirsi in Iran.Hijabe chador che volano via in un sogno di liberazione. Accanto a ogni foto un pensiero racconta un lavoro poetico e profondo.