IL REALISMO DISINCANTATO DELLA SINISTRA

Funziona così. Qualcuno s’incazza per come gira l’Italia e sanamente scende in piazza. Dopodiché le reazioni si dividono in tre. A) Quelli come Polito, che dicono: ma che bravi ‘sti ragazzi, peccato che siano del tutto inutili in termini di spostamento di voti, come sono stati inutili tutti i movimenti anti-Berlusconi (ma chi gliel’ha detto? come fa a dirlo come se si trattasse di un’evidenza matematica?). I compagni (generalmente maschi) che dicono: ma che scemi ‘sti ragazzi, che senso ha contrapporsi a Salvini? (già, che senso ha? Salvini è un bonaccione che lotta contro il sistema anche per noi). C) I compagni (generalmente maschi) che dicono: ma che snob ‘sti figli di papà, che parlano di Salvini e non di lavoro (falso: ne parlano con competenza, solo che parlano di un lavoro che quelli che lamentano che non si parla più di lavoro non sanno manco cos’è). Questo sarebbe il realismo disincantato della sinistra. Poi ci chiediamo perché la sinistra è morta.