A BAALBEK E’ TORNATA LA CALMA, MA NON DURERA’

A BAALBEK E’ TORNATA LA CALMA, MA NON DURERA’

Dopo Baabda, anche a Bikfaya scontri tra manifestanti e sostenitori della Corrente patriottica libera di Aoun e Bassil (i secondi insorti dopo insulti ad Aoun, Bikfaya è una storica roccaforte): la tensione è tuttora molto alta, è intervenuto l’Esercito e diversi padri e madri di famiglia (pochi giovani) ribadiscono ad Al Jdeed tv che “i manifestanti non possono stare qui a Bikfaya, non li vogliamo”. Sembrano molto incazzati (c’è peraltro una diretta in corso su Mtv). A Beirut est altri manifestanti, molti dei quali provenienti da villaggi cristiani come Ain El remmaneh (dove ad aprile 1975 iniziò la guerra civile e dove poche ore fa c’è stato un piccolo scontro con sostenitori di Amal: occhio agli sviluppi), ambiguamente solidali alla protesta ma allo stesso tempo brandendo bandiere delle Forze Libanesi e dei Falangisti (i cui leader d’altronde hanno strategicamente appoggiato le proteste), scandiscono cori osceni (la f**a di tue madre, classico) contro Nasrallah. A Tiro sono arrivati “rinforzi” dei manifestati, dopo che ieri sera sostenitori di Hezbollah e Amal avevano attaccato le tendopoli allestite dai primi. A Baalbek sembra tornata la calma ma è ragionevole pensare che non durerà molto