COMMENTO AL CAMPIONATO: LA ROMA RALLENTA L’INTER, LA LAZIO STOPPA LA JUVE:LA CORSA AL TITOLO SI ALLARGA

La quindicesima di campionato si era capito che non era una giornata banale, e infatti , così non lo è stata, e grazie ai risultati di questa giornata la classifica ha ora una configurazione diversa. Nell’anticipo di venerdì, causa impegni Champions, l’Inter si dimostra alquanto opaca e poco lucida, costruisce si diverse palle-gol, ma le sbaglia banalmente o le neutralizza il portiere di riserva della Roma Mirante, ma in generale sembra una squadra abbastanza stanca, e anche i suoi due attaccanti, per ora la vera forza trainante neroazzurra, steccano.Il centrocampo, privo di Barella e Sensi, e con Brozovic sempre presente e marcato a uomo non dimostra di avere un palleggio fluido, e subisce spesso le maggiori geometrie del centrocampo giallorosso.La squadra di Conte si è dimostrata poco reattiva nel conquistare palla e per lunghi tratti la Roma ha avuto buon gioco, anche se non ha creato praticamente nulla, mentre l’Inter ha avuto diverse opportunità per vincere la gara.Forse anche Conte, mantenendo tre difensori bloccati, a fronte di zero attaccanti romanisti, non ha voluto rischiare più di tanto, operando cambi più conservativi che propositivi, ma è probabile che il tecnico sapesse di avere poca benzina e che abbia pensato alla gara decisiva di Martedi con il Barcellona. La squadra di Fonseca, pure lei molto rimaneggiata, e senza attaccanti di ruolo, sta però crescendo, ha dimostrato coraggio e personalità e può ambire tranquillamente a recuperare posizioni Champions. Era difficile capire se, per l’Inter, il pareggio fosse stato un’ occasione persa o un punto guadagnato, beh a chiarire il tutto ci ha pensato la Lazio. La Juve trova a Roma la sua prima sconfitta e perde l’imbattibilita stagionale, dopo 25 gare, unica in Europa nei 5 grandi campionati.Era nell’aria, c’era andata molto vicina già a Bergamo, gara poi ribaltata nel finale, e con il Sassuolo, è successo, forse, nella gara più difficile ma anche giocata meglio, ma il meglio è durato poco, troppo poco.Sarri dovrà cercare di capire e studiare perché si vedono solo lampi, sprazzi di ottima Juve, ma ancora con poca continuità, e con una fase difensiva ancora molto rivedibile. Nei primi 30/35 minuti si è vista la migliore Juve stagionale, e anche un’ottimo e rinfrancato Ronaldo, tonico e con occhi da tigre, forse per voler rifarsi della delusione per il mancato Pallone d’Oro. In vantaggio meritatamente con Dybala, Bentancur, Ronaldo e Pjanic in ottima serata, la squadra di Sarri non è durata, però, a lungo, e già negli ultimi 5 minuti del primo tempo, la Lazio aveva dato segni di ripresa. Sicuramente il pareggio arrivato proprio all’ultimo minuto e l’infortunio di Bentancur hanno inciso, fatto sta’ che poi, nella ripresa, la Lazio ha sovrastato la Juve a metà campo, e ha vinto con merito. Non entriamo nel merito degli episodi arbitrali, la gara è stata diretta molto male da Fabbri di Ravenna, e la sua designazione si è rilevata un errore di Rizzoli, entrambe le squadre hanno avuto da dire e da recriminare, ma ci sentiamo di affermare che la vittoria della Lazio, e la conseguente sconfitta della Juve, non sono dipese dagli errori arbitrali. Ci sono dei dati oggettivi che Sarri non deve trascurare: 7 punti in meno di anno scorso, 15 reti subite, 7 in più, e solo 26 realizzate, 6 in meno. Un gol di media a partita preso, solo due volte vincitore con più di un gol di scarto , non sono, certo, numeri da crisi, ma numeri da tenero conto. La proverbiale solidità difensiva della Juve sembra svanita, una volta andare in vantaggio per i bianconeri era garanzia di successo, oggi non più, gestire le partite era una specialità della casa, ma il credo “ sarriano” non è gestire, è avere sempre la supremazia del gioco, invadendo la metà campo avversaria, e questo nelle migliori partite è pure avvenuto, ma spesso, ( ad esempio anche con il Napoli da 3-0 a 3-3, poi la vittoria con l’incredibile autogol di Koulibali) sembra che i bianconeri non abbiano energie sufficienti per dominare sempre a grandi ritmi e quando sono chiamati a difendere troppe volte sono in affanno e passivi, come in occasione del pareggio laziale, con la difesa completamente schiacciata. Questi sono i motivi per cui, quest’anno, le distanze si sono ridotte, la Juve non sembra più in grado di stra-dominare il campionato, e le rivali, Inter su tutte, sono più agguerrite.Dal mercato, inoltre, al momento, grandi aiuti non sono arrivati, gli acquisti a parametro zero di Ramsey e Rabiot non hanno portato nuove risorse, e anche il mega investimento su De Ligt, e il suo inserimento al centro della difesa, non ha convinto del tutto, al punto che si rimpiange Chiellini. La Lazio ottiene così la settima vittoria consecutiva, e si piazza al terzo posto a -2 dalla Juve, e a -5 dall’Inter e non si può certo escludere dai giochi scudetto. La classe di Luis Alberto, Correa e Milinkovic, la vena realizzativa di Immobile, il senso tattico di Leiva e la solidità difensiva di Acerbi-Luis Felipe con la freschezza atletica di Lazzari hanno rigenerato questa Lazio che viene guidata, ormai da anni, con grande maestria da Inzaghi, che sa coniugare il bel gioco e il contropiede, il suo calcio pane e salame risulta essere pratico e produttivo, e le ripartenze che gli hanno fatto vincere la gara con la Juve soni state esemplari. La 15 giornata è stata significativa però, anche per altri risultati: l’Atalanta che, ancora una volta, ribalta e vince nel finale contro uno splendido Verona che sta raccogliendo meno di quello che merita, e si attesta in sesta posizione, in attesa di giocarsi la Champions in Ucraina, dove serve solo la vittoria. La crisi del Napoli non accenna a finire, il pareggio, in rimonta di Udine non può certo soddisfare, le partite senza vittoria sono già 6 e i punti dalla zona Champions 8, normale che con questi risultati la proprietà e tutto l’ambiente siano in subbuglio, e che la qualificazione agli ottavi di Champions una “ condizione sine qua non”. Ancelotti sembra pure lui in confusione e lo spogliatoio più diviso che mai, e le chiacchiere su Gattuso aumentano, staremo a vedere, ma non ci meraviglieremo di un clamoroso esonero del tecnico italiano più vincente. Il meraviglioso Cagliari conclude la sua settimana perfetta con un’altra rimonta, da 0-2 a 2-2 a Sassuolo e mantiene il quarto posto, assieme alla Roma, dopo aver superato anche il turno infrasettimanale di Coppa Italia, gioco, risultati e prestazioni veramente esaltanti.Bravo Maran. Bene anche il Milan che nella via Emilia trova due vittorie e due buone prestazioni, ottima quella di ieri sera a Bologna, pioli sta iniziando a vedere la luce, e Piatek, stimolato dalle voci su Ibraimovic, sembra essere uscito dal letargo. Bene anche il Torino che liquida la Fiorentina e coglie la seconda vittoria consecutiva e il Parma che riscatta la precedente sconfitta interna con il Milan e va a vincere a Genova rimandando nello sconforto l’ambiente doriano alla vigilia del derby.La cura Ranieri, al momento, non attecchisce, mentre D’Aversa sta ripetendo con il suo Parma il bel campionato dell’anno scorso. La Fiorentina rimane in crisi nera, il patron Commiso comincia a perdere la pazienza e la fiducia su Montella non è più così garantita, la gara interna con l’Inter potrebbe essere l’ultimo appello. Il Brescia si giova del ritorno di Corini e con Balotelli va a vincere a Ferrara una gara salvezza importantissima, mettendo in crisi Semplici che ora, pure lui, viene messo in discussione.Lecce e Genoa danno vita ad una partita spettacolare, con i salentini sotto di due gol e in rimonta e con i rossoblu che finiscono in 9. Arriva la Champions e le sue sentenze.Zero problemi per la Juve che ha già messo in ghiaccio qualificazione primo posto e a Leverkusen si preoccuperà solo di fare turn over e di preservare i giocatori per la gara di campionato con l’Udinese. Detto del Napoli che ha la qualificazione a portata di punto, ( battere il Genk, comunque, non dovrebbe risultare un problema) le sentenze arriveranno per Inter e Atalanta, entrambe chiamate a compiti proibitivi. L’Inter, padrona del suo destino, dovrà battere senza appello il Barcellona a San Siro, che seppur già qualificato e sicuro del primo posto, difficilmente farà regali natalizi, l’Atalanta dovrà pure lei vincere ma anche aspettare buone notizie dal City che dovrà impedire la vittoria della squadra locale a Zagabria. L’Atalanta potrebbe anche ritrovarsi in Champions agli ottavi, ma anche fuori dall’Europa League, cosa che non potrà accadere all’Inter, già terza sicura che però, ambisce, a passare il turno. La Roma in Europa League non dovrebbe avere problemi, le basterà un punto in casa con gli austriaci del Wolfsberger, ma potrebbe passare anche perdendo, mentre alla Lazio servirà un autentico miracolo, vincere in Francia con il Rennes, e sperare nella vittoria del Celtic, già qualificato. Sarà dura. Due parole di Ceferin, presidente dell’Uefa che in settimana ha parlato, ma era meglio se stava zitto.“ il fuorigioco così non va, se uno ha il naso più lungo va in fuorigioco per millimetri a differenza di chi c’è l’ha corto”, queste le sue parole. Se c’è una cosa che il Var ha messo a tacere, sono le polemiche sul fuorigioco, che ora viene accettato da tutti senza discussione, essendo una macchina che lo rileva, le sue parole sono senza senso, e come sostenere che un gol, dentro di un paio di millimetri non è gol, o un rigore fuori di un paio di millimetri è rigore, insomma, a volte tacere sarebbe meglio. Occuparsi dei veri problemi del calcio internazionale no?