REGGIO CALABRIA, BARBARO EPISODIO CHE NULLA HA A CHE FARE CON IL RISPETTO DELLA DEMOCRAZIA

REGGIO CALABRIA, BARBARO EPISODIO CHE NULLA HA A CHE FARE CON IL RISPETTO DELLA DEMOCRAZIA

Ieri l’ennesimo barbaro episodio.Reggio Calabria. Un posto che fino a un po’ di tempo fa qualcuno considerava Terzo Mondo. C’è il congresso della Lega. Si fa avanti una donna che fa una contestazione “di merito”, ossia non buttata a caso. Contesta infatti legittimamente Salvini per aver fatto guerra a Riace. Dove lei lavorava. Il risultato? Dalle sedie si alza la squadraccia leghista. Scatenato l’inferno. Le urla fanno impressione: “drogata di merda”, “cocainomane”, “cessa”, “comunista”, “fatti una pera”, “vatti a ricoverare”. C’è una foga ed una rabbia da far paura. Una donna in particolare si scaglia con una violenza che lascia attoniti. E si deve quindi formare una sorta di cordone, perché sennò sarebbe partito il linciaggio fisico. Dunque a loro, ai signori leghisti che ogni giorno invocano elezioni e parlano di rispetto per la democrazia, diciamo una cosa ed una soltanto: siete degli ipocriti. Perché chi chiede il rispetto della democrazia con il voto e poi usa questi mezzi in democrazia è un ipocrita. Noi già lo sapevamo. Ma è bene ribadirlo perché forse qualcuno crede ancora alla barzelletta della Lega baluardo della democrazia. Che farebbe anche ridere.