TRANNE CHE IN GRECIA E IN SPAGNA, NESSUNA FORMAZIONE DI SINISTRA E’ RIUSCITA A CONTENERE L’URTO DELLA CRISI

TRANNE CHE IN GRECIA E IN SPAGNA, NESSUNA FORMAZIONE DI SINISTRA E’ RIUSCITA A CONTENERE L’URTO DELLA CRISI

Io la vedo così, fuori dal giochino di chi vede solo quello che gli conviene vedere: -Labour 32%-Socialisti spagnoli 28%-Pd 20% ultimi sondaggi-Spd 11% ultimi sondaggi-Socialisti francesi 5%-Socialisti greci 7% Unica eccezione vincente la coalizione delle sinistre in Portogallo. Tranne in Grecia e in Spagna nessuna formazione di sinistra radicale è riuscita a contenere l’urto della crisi dei socialisti europei. È un tema gigantesco.Ognuna delle esperienze sopra citate è a sé, alcune più a sinistra altre moderate.Ma la sostanza non cambia. Come si è visto nel Regno Unito soprattutto nei collegi operai e nelle aree interne la narrazione nazionalista anti europea ha sfondato. C’è poco da dire, e le sinistre tutte agli occhi di chi sta male appaiono distanti, sanno di compatibilità e di élite. A volte si regge meglio ma la cifra del nostro tempo è questa. E la partita si gioca sul terreno della rifondazione completa della cultura politica e degli interessi materiali che vogliamo difendere.E si gioca in Europa. Qui serve un cambio radicale dell’approccio tecnocratico che appare incomprensibile per chi vive di agricoltura, pesca, artigianato, per chi lavora in fabbrica, per chi insegna in una scuola di periferia, per chi si arrangia tra mille lavoretti con una finta partita iva.Di queste persone l’Europa dovrebbe occuparsi. E tutelarle. Garantendo futuro e protezione ai popoli contro la potenza delle corporation e delle mire egemoniche dei grandi Stati post democratici che fanno concorrenza sleale su costo del lavoro, materiali usati, tasse, impronta ecologica.A questa altezza dovremmo ricostruire una Europa capace di difendere i suoi cittadini le sue produzione i suoi ideali. Bisogna svegliarsi e farlo in fretta.