L’INTER GIOCA COL FUOCO E ALLA FINE SI BRUCIA: LA FIORENTINA PAREGGIA 1-1 NEL RECUPERO

L’INTER GIOCA COL FUOCO E ALLA FINE SI BRUCIA: LA FIORENTINA PAREGGIA 1-1 NEL RECUPERO

Fino ad un paio di giorni fa Fiorentina-Inter sembrava la classica sfida destinata a finire tanto a poco: da una parte una squadra eliminata sì dalla Champions (con più di un rimpianto) ma mettendo in mostra una coppia di attacco terrorizzante, e allenata da un signore che in genere non lascia passare impunite battute di arresto della propria squadra. Dall’altra, quella viola, con in panchina l’ologramma di un allenatore (Montella c’è, ma in realtà non sarà l’allenatore futuro, prossimo o anteriore, della squadra di Commisso) e con il giocatore di maggiore qualità, Ribery, che è passato improvvisamente da possibile, se non probabile, titolare a lungodegente dopo l’operazione alla caviglia triturata dall’intervento di Tachtsidīs durante la partita con il Lecce (neanche fallo per l’arbitro Piccinini, sarà bene ricordarlo nuovamente…). Poi un po’ di nervosismo eccessivo in casa nerazzurra, la giornata di campionato gravida di sorprese da parte degli “underdog”, e il trionfo mattutino delle donne viola proprio sulle interiste avevano cominciato a far germogliare qualche speranza negli amanti della cabala, attenti a questi segnali. E vedi che alle volte… Alle volte leggendo “nelle viscere degli uccelli” si indovina: la Fiorentina nel recupero strappa un pareggio per 1-1 che per i viola ha il sapore della vittoria, visto che arriva al termine di una partita da cui sembrava impossibile uscire con un risultato positivo anche nel caso l’arbitro invece dei 6 minuti di recupero ne avesse concessi 66. E lo fa grazie ad un gol pazzesco di Valhovic che si fa mezzo campo col pallone al piede e poi scaglia un vero e proprio “scaldabagno” di sinistro con cui lascia senza difese Handanovic. E chi ci segue sa quanto questo gol di un ragazzo che abbiamo, nel nostro piccolissimo, sponsorizzato possa farci piacere. Anche perché se uno è capace di fare una cosa del genere, in una partita del genere, in una stagione del genere, beh… il futuro è tutto da scrivere. Se c’è una legge ineluttabile, inesorabile, ineludibile nel calcio è quella di cui abbiamo scritto tante volte: un ex alla Fiorentina segna. Sempre! Anche se, come nel caso di Borja Valero, l’ultimo suo gol risaliva quasi alle scuole medie. Stasera sono bastati una decina di minuti a colui che qualche anno fa buona parte di Firenze voleva candidare a sindaco, per punire senza pietà il suo antico amore: azione tipo basket con Borja che fa, incredibilmente, il pivot, prende posizione “in post basso” e guida i compagni alla triangolazione che gli fa ricevere il pallone ben dentro l’area. Poi finta per umiliare letteralmente Milenkovic e tocchettino sapido sul primo palo, con partita che se prima era impervia diventa un sesto grado superiore per la Fiorentina. In realtà poi la squadra viola nel resto della prima frazione fa il suo, o anche qualcosina di più. Certo, l’Inter sembra andare in terza marcia, probabilmente consapevole che la panchina è sguarnita a causa della “legione” di assenti (assenti che, nessuno escluso, sarebbero titolari se giocassero nella Fiorentina. Ma si sa, così vanno le cose nel nostro campionato) e quindi lascia molto campo alla squadra di Montella. La quale squadra di Montella, o del suo ologramma, però davanti è quello che è: i due attaccanti, Chiesa e Boateng, spesso risalgono molto fuori dall’area di rigore per aprire spazi, però poi i centrocampisti non sono proprio dei bomber implacabili. Badelj ad esempio ci prova con un bel tiro su cui Handanovic risponde da campione quale è, però il più delle volte rinuncia riaprendo il gioco. E lo stesso fanno Pulgar e Castrovilli. Di là invece quando ai accelera si fa male: il secondo gol di Lautaro è cancellato per un fuorigioco ad inizio azione di Lukaku, e poi lo stesso Lukaku chiama Dragowsky ad una parata sensazionale su un suo colpo di testa, con la palla levata letteralmente dalla linea di porta. Poi la ripresa, che per buona parte sembra la pubblicità della camomilla: l’Inter gestisce pensando che tanto il raddoppio prima o poi lo farà, la Fiorentina si arrabatta ma crea poco o niente. Un bel tiro di Castrovilli da fuori è il massimo che passa il convento. Anche Vlahovic, entrato per l’acciaccato Chiesa, ci prova ma non incide. Però l’Inter come si diceva non affonda il coltello nella piaga della Fiorentina, se non con una bella azione di Lukaku che sposta mezza difesa viola a colpi di “fondoschiena” ma poi spara su Dragowsky, peraltro sempre bravissimo nelle uscite a corpo morto. Alla fine Montella disperato fa entrare anche “il villeggiante” (come avrebbe detto il Conte Mascetti di “Amici Miei”) Eysseric, mossa che assomiglia al famoso lancio della stampella. E invece ecco che il ragazzo venuto dai Balcani si inventa il colpo di cui abbiamo detto all’inizio. Non servirà a portare la Fiorentina in Europa, molto probabilmente, questo pareggio però funziona sicuramente come salvacondotto per Montella per fare il pranzo di natale ancora a Firenze (beh, magari lo farà in famiglia a Napoli, ma il senso è quello), mentre potrebbe pesare parecchio nella corsa scudetto dell’Inter. E se questi ultimi tre giorni Conte si era innervosito, è praticamente certo che questa settimana per i giocatori dell’Inter sarà quanto di meno natalizio e festoso si possa immaginare. Fare un favore alla Juventus non è mai una cosa piacevole per i tifosi della Fiorentina, ma visto appunto chi è il tecnico dell’inter la gioia per un piccolo punticino, dentro e fuori dal Franchi è grande, molto grande.