LA LOTTA ALLA CANNABIS LIGHT E’ L’ENNESIMA IPOCRISIA POLITICA ITALIANA

LA LOTTA ALLA CANNABIS LIGHT  E’ L’ENNESIMA IPOCRISIA POLITICA ITALIANA

In parlamento (minuscolo), ogni scusa è buona per fare bagarre, senza che a nessuno interessi realmente il motivo del contendere. Ultima, in ordine di tempo, l’aspra diatriba sulla “cannabis light”, con eminenti esponenti ti destra (La Russa – e non aggiungo altro) pronti a stracciarsi le vesti, dando dei drogati a chiunque parli di cannabis light. Ora, non importa che il quantitativo di principio attivo presente nella c.l. lo renda praticamente inesistente quanto alcuni metodi “alternativi” di medicina che promettono 120 anni di vita e sfigato quanto la birra analcolica, perché il punto è meramente ideologico: il muro contro muro che vorrebbe da una parte i tossici e dall’altra i paladini dell’ordine e della disciplina. Peccato che ai paladini dell’ordine e della disciplina, di affrontare seriamente il problema droga non freghi una beata ceppa. Se gli fregasse, in aula parlerebbero del fenomeno di ritorno dell’eroina, mai cosi diffusa dagli anni 80, che vede coinvolti ragazzini sempre più piccoli, anche in cittadine di provincia tipo la mia (p.s. aretini, ma lo sapete vero cosa succede al palazzo d’oro?). Se gli fregasse veramente, parlerebbero di riciclaggio di denaro, essenziale per alimentare il traffico internazionale; se gli fregasse veramente, parlerebbero di educazione, di scuole, di campagne d’informazione per spiegare ai ragazzini cosa siano l’eroina, la cocaina ecc e in che modi annientino le persone che si fanno coinvolgere. Ma no, nulla. Nulla perché questi sono problemi e per affrontarli, per proporre soluzioni, bisogna avere competenze, studiare, avere approcci non ideologici. Nulla perché per affrontare questi problemi bisogna mettersi contro gente che smuove capitali, e non li smuove solo nella droga ma, almeno a sentire le cronache giudiziarie circa le indagini sulla criminalità organizzata,  tenta di smuoverli anche a favore di certa  politica, nazionale e locale, in tutta Italia. Allora tanto vale buttarla in caciara e far finta che la cannabis light sia veramente droga e non una sorta di té aromatizzato con effetti collaterali inferiori all’aspirina, e su questa cosa urlare, stracciarsi le vesti, ergersi a paladini del bene con frasi vuote ed inutili come “io sarò sempre contro la droga, sarò pur libero di esserlo…ma se lei preferisce la droga faccia pure…”. Ma la colpa, come sempre, non è loro: è nostra. Ce li meritiamo tutti. Ce li meritiamo ogni volta in cui, sentendo queste boiate che in confronto “La corazzata Potemkin” cede il passo ossequiosa, non gli urliamo in faccia la loro incompetenza, ogni volta che ci accontentiamo di risposte semplici e banali, di cui non si accontenterebbe un bimbo delle elementari. Questo vogliamo e questo abbiamo. Bene così.